Parola d’ordine: surriscaldamento. Quello delle gomme, che causa il degrado, cioè la perdita di prestazioni, da non confondersi con l’usura vera e propria. Tutti, a Singapore, hanno paura per la temperatura dei battistrada. Tutti tranne la Red Bull, in apparenza, perché le RB7 hanno tale e tanto margine - grazie al loro carico aerodinamico - da potersi permettere, anche domani in gara, di non sforzare troppo le loro coperture.
Preoccupati sono quelli della Ferrari, almeno con Massa. Perché Alonso, dopo aver fatto chiaramente capire che senza di lui la Ferrari avrebbe preso molto più distacco anche dalla McLaren, si è reso irreperibile: non riusciva a fare pipì per l’antidoping.
Preoccupata è anche la McLaren, perché (almeno stando alle indiscrezioni) le MP4-26 “caricano” molta energia nelle loro gomme e questo aiuta il rendimento, ma aumenta il problema di degrado.
Preoccupati anche alla Mercedes, dove Schumi dice: «Abbiamo sofferto di elevato degrado a Monaco e soffriamo anche qui, pur cercando di rimediare con gli assetti».
E intanto le previsioni della Pirelli per una gara di due pit-stop sembrano troppo ottimistiche ai più: molti si fermeranno probabilmente tre volte. La chiave è nel trovare il punto di incrocio, quello in cui cioè si perde più tempo restando in pista piuttosto che andando subito ai box.