Sebastian ineguagliabile, dice Hamilton

Sebastian ineguagliabile, dice Hamilton

10 set 2011

Stretto in una tuta nera con il gigantesco nome “Senna” sulla schiena, Lewis Hamilton ha un'aria un po' bastonata di fianco a Vettel. La tuta è così perché quest'anno la McLaren in omaggio al suo sponsor cambia tuta ogni sabato di qualifica. Stavolta è il team che ha scelto i colori: nero, con tutti i nomi dei piloti che nella storia hanno corso per il team di Woking. Il più grosso di tutti quanti è quello di Senna, scritto dietro. Ma stavolta Hamilton è sembrato la brutta copia del campione cui si è sempre ispirato. Era stato il più veloce nella prima frazione di qualifica, il Q1, ma poi quando dal Q2 hanno montato le gomme soft e hanno cominciato a fare sul serio, Vettel l'ha bastonato. 

«Non c'era proprio niente da fare, ci ha dato un distacco abissale (4 decimi e mezzo, ndr), non avevo mezzo secondo di riserva da giocarmi per cercare di eguagliarlo. Siamo stati competitivi con loro per tutto il week-end, ma quell'ultimo giro di Sebastian era proprio ineguagliabile. Forse io potevo ancora far meglio 1 o 2 decimi, ma non di più».

Stesso pensiero per Jenson Button, qui con la mamma invece che con la fidanzata Jessica. 
«Il mio primo tentativo nella Q3 è stato ottimo, in fondo ero a un decimo dalla Red Bull, poi non sono riuscito a finire un bel giro che avevo iniziato. Ma Sebastian ha volato. Non so dove Vettel possa aver preso 5 decimi di vantaggio. La cosa strana è che questo tizio qui di fianco (Vettel, ndr) aveva un'ala piccolissima, eppure è riuscito a fare un terzo settore velocissimo (4 decimi meglio delle McLaren, ndr) il che è strano perché è fatto di curve velocissime come Ascari e Parabolica e per fare quell'intermedio servirebbe un'ala abbastanza grande».

Button però è abbastanza fiducioso per la gara: «Di solito la terza posizione non è male in partenza, ma qui a Monza il rettifilo dopo il primo avvio si stringe molto e se i due davanti sono fianco a fianco non c'è più spazio per passare. E poi la prima curva è un imbuto, quindi sarà molto complicato districarsi bene dalla partenza. Per fortuna la pole non è così strategica perché una volta in scia a Monza non si riusciva a superare facilmente, mentre stavolta avremo l'ala mobile da usare ben due volte ogni giro».



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