Se la McLaren vuole fare davvero essere la rivale numero uno della Red Bull, deve essere un po’ più costante. Soffre, invece, la sindrome da circuito, l’incostanza di comportamento che deriva soprattutto dal non riuscire a usare correttamente le gomme.
A Montreal la McLaren era stata la grande protagonista; a Valencia. al GP d’Europa, è crollata dopo che Hamilton, come al solito, ci aveva messo una pezza nelle qualifiche, riuscendo a frapporsi fra le Red Bull e la Ferrari di Alonso. A parte la partenza orrenda di Hanilton – che nemmeno lui è riuscito a spiegare – infilato da un lato e dall’altro dalle Ferrari, il resto della gara è stato una litania continua degli ingegneri negli auricolari dei piloti: "Tieni d’occhio le gomme".
I problemi, sulle McLaren-Mercedes, c’erano stati sin dal venerdì. I piloti si lamentavano di non avere abbastanza aderenza, specie al retrotreno. Domenica le temperature più alte hanno aiutato molti, ma non tutti. Hamilton non sembrava il solito Hamilton: il suo proposito iniziale di "pensarci due volte, prima di sorpassare" non ha potuto nemmeno verificarlo nella pratica.
Se l'inglese si è portato davanti a Massa è stato soprattutto per l’errore nel cambio gomme della Ferrari. Jenson Button, in gara, ha girato più veloce del compagno, ma ha anche accusato un problema con il Kers da metà gara in avanti. Il mitico recupero di energia della McLaren, che pesa due terzi di quello Red Bull, si è rotto proprio su una delle piste dove avrebbe fatto più comodo, Dando problemi non solo in uscita di curva ma anche in frenata, perché la ripartizione oggi è tarata tenendo conto dell’assorbimento di energia del sistema.
Al Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone, la McLaren porta tradizionalmente una valanga di novità. Ma stavolta lo faranno anche le due avversarie principali. n