Clima alterno ai box
McLaren: da un lato c'è la soddisfazione per la prima fila di
Jenson Button, per la terza volta quest'anno, ma dall'altro anche la consapevolezza di aver perso un'occasione con
Lewis Hamilton, dimostratosi in grado di lottare per la pole ma alla fine solo con il
settimo tempo, per di più
annullato dai commissari per via di un taglio di chicane effettuato in quel giro. Quindi domani partirà solo
decimo, in pratica nono se Perez sarà assente.
Anche
Button però non si toglie dalla lista di chi poteva ottenere la posizione al palo se non ci fosse stato
l'incidente di Pereza scombinare i piani per le qualifiche:
«Volevo uscire per l'ultimo giro e rifare un buon tempo dopo l'interruzione, ma la gomma non era abbastanza calda per ottenere una buona prestazione. Questo perché, per essere fra i primi a rientrare in pista, abbiamo dovuto aspettare al termine della pit-lane per due minuti e mezzo. Per fortuna avevo fatto un bel giro prima, molto meglio di quello ottenuto nella Q2. Ora spero che tutto vada bene per Perez: io lì c'ero finito nel 2003 e so quanto fa male... Dopo l'incidente di Wendlinger e il mio, è stato fatto molto; ma si può fare ancora di più, anche se non saprei dire cosa. Intanto sono contento che Charlie (Whiting, ndr)
abbia fatto togliere gli "speed hump" dopo l'incidente di Nico, sennò poteva andare anche peggio».
Anche le prime dichiarazioni di
Hamilton sono per
Perez:
«I miei primi pensieri vanno a lui e alla sua famiglia. Stava andando bene, poi questa botta così pesante. Non si vuole mai vedere nessuno che si fa male, e ti fa effetto, ma poi quando torni in pista devi rimanere professionale. Anch'io al restart ho avuto problemi di temperature troppo basse, alle gomme ma anche ai freni, e così non sono riuscito a mettere assieme un buon giro. Sento che stavo guidando bene e sono sicuro che avrei ottenuto la pole. Comunque farò lo stesso del mio meglio anche da dove parto, per quanto sarà difficile poter vincere da lì. Ma farò più punti possibile».
Poi però aggiunge:
«Comunque il vero problema non sono state le temperature, ma la strategia. Gli ingegneri mi avevano avvertito che avevamo a dispisizione un solo run al termine della Q3 e non l'ho contestato. Devi sempre ascoltare quello che dicono i tecnici. Però non ho tenuto in considerazione - e credo che nemmeno loro l'abbiano fatto - che a Monaco non puoi prenderti il rischio di lasciare tutto all'ultimo secondo. Dovevamo uscire senza aspettare, come hanno fatto gli altri. Invece ora mi trovo con la mia peggior posizione di partenza da molto tempo a questa parte. Farò del mio meglio, ma Sebastian se ne andrà avanti, anche in classifica. Così sono le corse».