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Alonso 18 giri da leone, poi...
22 mag 2011
Aveva illuso Alonso con una partenza-monstre, poi la Ferrari (non lui) è affondata con il prosieguo della gara. 18 giri da leone, al comando dettando il ritmo alle Red Bull e a Hamilton, ma poi piano piano dal secondo cambio gomme in poi la Ferrari ha cominciato a perdere terreno e posizioni.
«La partenza è stato l'unico momento buono - spiega Alonso - ci mancava partir bene quest'anno, non c'ero mai riuscito e stavolta ce l'ho fatta. Poi mi sono trovato forse in una posizione che non era la nostra, leader della gara, e ci hanno cominciato a sorpassare».
Il sorpasso decisivo che gli ha tolto la prima posizione, Alonso l'ha subito ai box: lui si era fermato al 18° giro, ma quando è uscito dalla pit-lane si è trovato dietro a Vettel che si era arrestato al giro precedente e nel giro di ripartenza gli aveva recuperato il secondo di svantaggio che aveva. Come è potuto succedere? I meccanici hanno cambiato le gomme ad Alonso in 3"9, quelli Red Bull le hanno sostituite a Vettel in 3"6, ma soprattutto nel giro di ripartenza a gomme fredde Vettel, che ha sfruttato i pneumatici soft nuovi di zecca che aveva conservato non usandoli in qualifica, ha fatto un giro da freddo in un tempo strepitoso: 1'44"115; Alonso con le sue soft usate ci ha impiegato ben 1"8 di più: 1'45"115. Il primo posto la Ferrari l'ha perso così. Poi le altre quattro posizioni le ha smarrite a causa dell'inefficacia della 150° Italia con le gomme dure: in quelle condizioni girava 3/4 secondi più piano di Red Bull e McLaren. Così pian piano Alonso è scivolato al 5° posto finendo addirittura doppiato, lui che aveva guidato il Gp per 18 giri.
«Le gomme dure sono state il nostro problema qui in Spagna: non hanno funzionato mai, né venerdi, né sabato, né in gara. Le morbide purtroppo fanno solo 12/15 giri, mentre con le dure dovevamo farne 25 e questo ci ha condizionato. Ora per il futuro a Montecarlo il problema non si pone perché è una pista cittadina e i problemi sono altri, ma per il Gp Canada (del 12 giugno, ndr) dobbiamo fare un passo avanti definitivo se vogliamo lottare».
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