È sicuramente una situazione paradossale, che dopo aver ottenuto una pole position in cui con Vettel hanno rifilato sette decimi a tutti gli altri, il team Red Bull si veda invece sommerso dalla critiche dopo le qualifiche di Shanghai. Questo per come è stato gestito l'altro pilota, Webber, che per un eccesso di sicurezza nelle strategie della squadra - e non per colpe proprie - non è riuscito nemmeno a superare la Q1, finendo primo degli esclusi per un margine di tre decimi.
Il fatto è che l'australiano stava già lottando con problemi di Kers, in più si è trovato a gestire le gomme a mescola dura che non gli hanno concesso quel piccolo margine, in questo caso decisivo, per mostrare le sue reali possibilità nei tempi.
Ma Chris Horner, il "team principal" della Red Bull, non la vede così: secondo lui il problema non è stato quello di non aver equipaggiato con le soft Webber non appena si era visto che il tempo ottenuto non dava sicurezza, quanto la temperatura non adeguata delle gomme utilizzate, che stando ai riscontri precedenti non avrebbero dovuto dare alcun problema.
«Fino a quel momento, anche in base alle prove della mattinata - spiega Horner - tutto faceva pensare che non ci sarebbero stati problemi a far segnare un tempo sufficiente già dal primo giro anche con le gomme dure. Certo, adesso è facile dire che avremmo dovuto montare le "option", ma in quel momento tutto ci faceva credere che un altro set di "primes" sarebbe stato più che sufficiente, anche sulla base di quello visto nelle prove precedenti, nonostante stamattina Mark abbia girato poco. Invece le gomme non sono riuscite a raggiungere subito una temperatura ottimale (quella ambientale è stata sensibilmente inferiore che in precedenza, anche a causa del cielo coperto, ndr) e questo ha compromesso tutto».
Prosegue Horner: «È stata una giornata disgraziata per Mark, dopo i problemi elettrici nelle prove del mattino che hanno richiesto l'aiuto dell'intero team, anche dei meccanici di Sebastian, per riuscire a sistemare la macchina in tempo per le qualifiche.È spiacevole per il team non avere entrambe le macchine davanti e Mark non è stato davvero fortunato in questo week-end, ma sono sicuro che sarà in grado di fare una bella gara anche partendo da quella posizione».
Per quanto riguarda invece il poleman della giornata, Vettel cerca di non farsi entusiasmare troppo: «Sono molto contento del buon lavoro fatto oggi, sia da parte mia che del team, ma non dimentichiamoci che domani è un altro giorno e si ripartirà come sempre da zero. La gente tende a scordarselo, ma la gara è lunga per tutti. Dunque dobbiamo rimanere concentrati. Anche oggi non è andato sempre tutto alla perfezione: in Q2 non sono riuscito a dare il 100 per cento, ma poi in Q3 ho migliorato».
Vettel spiega anche un piccolo episodio, al termine delle qualifiche, quando il tedesco è rimasto a lungo seduto nella sua monoposto, dando luogo a dubbi e speculazioni: «Con le attuali regole sui pesi, aspetto sempre che i commissari mi diano l'ok prima di scendere dalla macchina. Probabilmente non me ne sono accorto, così sono rimasto seduto finché qualcuno non ha pensato di dirmi che era tutto a posto e potevo uscire».