Scelta sbagliata, ammette Hamilton

Scelta sbagliata, ammette Hamilton

Pubblicato il 11 settembre 2010, 16:47

Nel momento decisivo, ovvero nelle qualifiche che valgono per la pole, la scelta di Hamilton per l'assetto della sua McLaren ha mostrato tutti i suoi limiti. Dopo aver iniziato le prove del venerdì adottando l'F-Duct come Button, Lewis aveva preferito toglierlo e puntare su un assetto aerodinamicamente più scarico per ottenere maggiore velocità di punta, importante su una pista come Monza. Cosa effettivamente verificatasi, ma a scapito di un'eccessiva perdita di stabilità in curva. Così Hamilton si è qualificato in quinta posizione a più di mezzo secondo da Button.

"Credo che questa scelta sia stata decisiva riguardo al risultato delle prove - ammette Hamilton parlando dell'assenza di F-Duct - e direi che sono abbastanza deluso da questo quinto tempo. Abbiamo scelto la configurazione di ali più scarica, che non prevede l'F-Duct, ma senza deportanza la macchina andava dappertutto. Un piccolo errore di valutazione, ma ciò non mi impedirà di spingere al massimo, domani".

In più, il giro più veloce in qualifica non sarebbe proprio stato ideale: "Probabilmente ero troppo vicino alla macchina che mi precedeva: sentivo un po' la scia di Webber e questo mi ha tolto un altro po' di efficienza aerodinamica nelle curve. Oltretutto non mi dava alcun vantaggio in rettilineo, perché ero già molto veloce. Quello che mi serviva era invece un po' più di downforce, ma non l'ho trovata. Spero comunque che domani, in gara, le cose tornino ad essere più equilibrate, e che la maggior velocità in rettilineo mi possa aiutare nei sorpassi, ma di certo non penso che sarò avvantaggiato".

Per valutare meglio le cose nella loro globalità, si consideri che in fondo al rettilineo principale a Hamilton è stata rilevata una velocità di 344,3 km/h contro i 329,5 di Button. Insomma, una differenza sensibile. Solo che anche in curva c'è una certa differenza di velocità di percorrenza, valutata in 10-12 km/h a favore di una scelta aerodinamica più carica, come quella di Button, che si avverte soprattutto in curve mediamente veloci come la Ascari o la Parabolica, proprio quelle che precedono i due rettilinei più lunghi e quindi più favorevoli ai sorpassi. Così succede che con la monoposto più scarica si riesce sì ad essere più veloci, ma la differenza in uscita di curva avvantaggia inizialmente il pilota con più carico, che dunque viene raggiunto solo alla fine del rettilineo, quando ormai può essere troppo tardi per tentare il sorpasso.

A giustificare parzialmente Hamilton è proprio il suo team principal, Martin Whitmarsch: "Non era facile capire quale soluzione potesse essere la migliore su questa pista, tant'è vero che abbiamo adottato una doppia strategia per i nostri due piloti. In ogni caso credo che domani sarà difficile battere le Ferrari. Ma ci proveremo..."

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