Quinta vittoria delle Red Bull ma soprattutto la terza di Mark Webber – unico ad aver trionfato tre volte quest'anno. Webber però ha soprattutto vinto il braccio di ferro a distanza contro Vettel. Il ragazzino di 23 anni, la promessa, il fenomeno, l'uomo su cui punta tutta la squadra perché Vettel è d'immagine, è popolare, è un campioncino che piace al pubblico, è un vincente e garantisce miglior pubblicità al team. Però Webber è consistente e ha fatto vedere che dopo l'incidente pauroso di Valencia non si è spaventato e la sua capacità di andar forte è immutata.
C'era stata gelosia tra i due dopo le prove di sabato perché a Webber era stata tolta la nuova ala anteriore per darla a Vettel che l'aveva rotta – per colpa sua. Webber ha commentato acido la decisione del team Red Bull che chiaramente predilige Vettel e s'è vendicato nel modo più dolce: bruciando in partenza Vettel, superandolo all'interno alla prima curva e involandosi. E magari ha anche sorriso dentro il casco quando dagli specchietti l'ha visto andar fuori pista alla seconda curva e quando dai box gli avranno segnalato che era ultimo con 90 secondi di distacco dopo la sosta per cambiare la gomma posteriore destra forata.
«Qualcuno dall’alto mi ha aiutato – dice Webber - oggi ho lottato con Hamilton e ho fatto vedere quanto ci si combatta in pista a suon di giri veloci, anche se lo si fa con i distacchi perché non eravamo in scia. Il team ha fatto un ottimo lavoro sui pit-stop, poi con le dure credevo che la gara fosse una formalità perché ormai ero primo e avevo poco da fare per gestire la corsa, dovevo solo far durare le gomme fino in fondo senza distruggerle. Invece è arrivata la safety-car e ho dovuto ricominciare tutto da capo. Ma è andata bene».
Ma Vettel che dice? Rosica di rabbia e a freddo, dopo l'ottima rimonta che lo ha portato – complice la safety-car – dal 24° posto dove era precipitato al settimo finale, si lascia andare a una frase acida: «Io amico di Webber? In realtà non siamo mai stati amici, lui è di un’altra generazione molto più anziano di me».
Cerca di far da paciere tra i due il d.g. Christian Horner: «Vettel ha avuto sfortuna alla prima curva, sennò avremmo avuto due piloti sul podio».
Intanto Webber pur se terzo in campionato, ha scavalcato Vettel: lui è salito a 128 punti, Vettel è indietro a 121. Ma l'australiano è staccato di 17 punti da Hamilton al comando. In ogni caso le scintille tra i due sono divampate. Brucerà il fuoco della rivalità come a tempi di Senna e Prost in McLaren?