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Alonso china il capo e non protesta

Alonso china il capo e non protesta

11 lug 2010

Alonso ha la faccia mogia a fine gara. Avrebbe tutti i diritti di vomitare veleno contro la direzione gara e la Fia, invece dopo la corsa non se la prende con la Fia per la gravissima penalità che gli ha fatto perdere la zona punti in corsa. Quasi temesse conseguenze per le sue critiche.
«E’ sempre giusto quel che decidono i commissari; essi sono i nostri arbitri, noi dobbiamo accettare e fare meglio. Ero partito male, dopo la prima curva ero quinto. Perché? Perché sono scattato male, semplice. Per tutto il week-end non avevamo mai trovato il giusto punto di stacco della frizione. Il mondiale? No, per me non è compromesso. Siamo qui per lottare. Fino all’ultima gara avremo delle possibilità. Dobbiamo cercare di guardare avanti: le novità sulla macchina hanno funzionato bene, il giro veloce in gara è la prova che siamo veloci, più veloci ogni settimana, abbiamo mancato i punti per varie circostanze e per sfortuna».

Ma cos’era successo? Alonso dopo un pit-stop anticipato si era ritrovato dietro a Kubica ma era più veloce. Alonso ha cercato di superarlo all’esterno in una delle esse di Silverstone ma Kubica lo ha allargato e Alonso per non sollevare il piede ha tirato dritto nella via di fuga saltando la controcurva a destra e si è ritrovato davanti al polacco. Lui voleva indietro la posizione da Alonso e l’ha chiesto via radio, Alonso si è giustificato dicendo che era stato portato fuori pista da Kubica e quindi non era obbligato a renderla. Il direttore di gara ha dato ragione al pilota Renault e ha imposto allo spagnolo di far passare Kubica con 10 minuti di ritardo, proprio quando... la trasmissione della Renault ha ceduto e Kubica se ne è tornato mestamente ai box.
Non solo: a questo punto si è deciso di trasformare la sanzione in un drive-through. Ma proprio nel momento in cui è uscita la safety-car per rimuovere dei detriti in pista. Per cui la direzione gara ha imposto ad Alonso via radio tramite il muretto box di non entrare subito, ma di aspettare che la safety-car uscisse dal circuito. Ovvero quando tutte le macchine erano ormai incolonnate. Per cui Alonso, quando finalmente ha potuto passare in corsia box per scontare la penalità, si è visto superare da tutte le auto in pista mentre se l’avesse fatto prima della safety-car avrebbe perso sì 20 secondi, ma al massimo 4-5 posizioni perché c’erano ampi distacchi. Ironia della sorte, la Renault di Kubica, che ha innescato tutto, era già ferma con la trasmissione k.o. E Kubica dopo la gara ha ammesso che il problema si era già manifestato durante il duello con Alonso e quindi avrebbe anche potuto evitare di difendere con tale ostinazione una posizione che non avrebbe mai conservato a fine corsa.
«Il problema era già nato nei primi giri - dice Kubica - perchè il mio ritmo poco dopo il via era lento, la macchina era strana: qualche giro andava bene, qualche giro non c’era grip. Fernando avrebbe dovuto rendermi la posizione perché mi ha passato con tutte e quattro le ruote fuori dalla riga bianca e doveva farmi ripassare, ma non siamo arrivati a quel punto».
Per Kubica non è cambiato nulla perché si è ritirato, ma ad Alonso la cosa è costata un possibile podio.

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