Horner svela perchè la Red Bull è leader

Horner svela perchè la Red Bull è leader

Pubblicato il 27 maggio 2010, 12:26

Sei pole position in altrettante gare, 3 vittorie, e il primo posto in campionato dei suoi due piloti, Mark Webber e Sebatian Vettel, danno alla Red Bull lo status di squadra regina del primo terzo di campionato. Christian Horner è il capo del team voluto nel 2005 dall’imprenditore austriaco Dieter Mateschitz, fondatore appunto del marchio di bevande Red Bull. È Hornet a portare il geniale progettista Adrian Newey, oggi responsabile tecnico, nelle file della squadra sorta dalla ex Jaguar. “Adrian ha impresso una svolta decisiva al team – racconta Horner, 37 anni, ex titolare di scuderie nelle formule addestrative – È un tecnico con la personalità dell’artista. Nella sua carriera nel mondo delle corse automobilistiche Newey si occupato di tutto, non soltanto di aerodinamica. Già un paio di anni fa avevamo dimostrato di disporre di una buon potenziale tecnico, intendo dire come parte telaio. Inoltre, la Toro Rosso, con lo stesso chassis, vinse il Gran Premio d’Italia con Sebastian Vettel. L’anno successivo abbiamo consolidato la nostra convinzione e oggi non siamo messi affatto male. La nostra forza non è quanto denaro abbiamo a disposizione, una cifra che è lontana da quelle su cui possono contare le grandi scuderie della Formula 1. La nostra vitalità sono i nostri uomini, Newey, Mark Webber, Sebastian Vettel”.

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Toto Wolff su Kimi Antonelli, ha la stoffa da campione del mondo?

Wolff crede nel talento di Kimi Antonelli: il 2026 sarà l’anno del “vero Kimi”, le parole del team principal della Mercedes

Pato O'Ward sul futuro di Herta: "Rappresenta l'IndyCar in F1"

Pato O’Ward crede nel futuro in Formula 1 di Colton Herta, pronto a passare dall’IndyCar alla Formula 2 con l’appoggio di Cadillac