Zandvoort, un anno fa, divenne sessione infra-campionato di "test" per la Ferrari. Diede risposte in pista ai limiti noti del progetto, entro i quali il team riuscì a compiere progressi, espressi nel finale di campionato.

Zanvoort oggi, il GP d'Olanda, disegna un quadro di quattro squadre racchiuse in pochi decimi, difficilissimi un po' per chiunque da "trovare". La Ferrari di Spa-Francorchamps ha retto il colpo su una pista veloce e con il temuto rimbalzo aerodinamico sotto controllo. Le caratteristiche della tracciatura olandese riporteranno d'attualità il tema. Sarà il terreno buono per anticipare l'introduzione di ulteriori aggiornamenti? 

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"Siamo arrivati alla pausa estiva con il Gran Premio del Belgio nel quale, come squadra, abbiamo complessivamente mostrato una buona prestazione, conquistando la pole position e un piazzamento da podio con Charles, risultati che ci hanno dato fiducia", commenta Vasseur. "Ripartiamo da Zandvoort, un circuito completamente diverso da Spa-Francorchamps: corto, stretto e tortuoso nel quale sarà fondamentale ogni piccolo dettaglio, soprattutto in qualifica visto che superare è veramente difficile. 

Come al solito ci concentreremo su noi stessi cercando di estrarre il massimo del potenziale dal nostro pacchetto, che in altre parole significa essere in grado di trovare la miglior messa a punto ma anche identificare le scelte giuste nei momenti decisivi – in qualifica come in gara – sia da parte del muretto che dei piloti".

Temperature basse, possibilità di pioggia al venerdì e al sabato, saranno queste le condizioni che accoglieranno la Formula 1 in Olanda. Ripartenza di un campionato che richiede ancora un colpo di reni tecnico; giusto, decisivo perché la SF-24 torni in corsa per la vittoria. 

"Conoscendo i valori in campo questa stagione, e considerate le caratteristiche della pista è lecito attendersi una lotta sul filo dei centesimi", aggiunge Vasseur. 

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