Piastri all’inseguimento: "Non tutto è sotto il mio controllo"

La squalifica di Las Vegas ha complicato i piani McLaren, ma Piastri ora vede un’occasione: ridurre il gap da Norris e chiudere l’anno in crescita
Piastri all’inseguimento: "Non tutto è sotto il mio controllo"
© Getty Images

Debora FigoliDebora Figoli

Pubblicato il 28 novembre 2025, 09:24

La squalifica incassata da McLaren a Las Vegas ha scosso le ultime fasi del Mondiale, aprendo scenari più complessi del previsto. In apparenza, il team ha perso punti preziosi, ma a uscire davvero danneggiato è stato Lando Norris: si è ritrovato i suoi due rivali appaiati a quota zero nello stesso weekend e, soprattutto, un distacco di 24 punti che complica la corsa personale. In questo quadro, il pilota che ne esce quasi “meno penalizzato” è Oscar Piastri. L’australiano ha ridotto il margine dal compagno di squadra, trasformando gli ultimi due round del campionato in un testa a testa che dura da inizio anno.

Focus totale sul Qatar

"Ora siamo concentrati su come ottenere il massimo dalla vettura per il Qatar. Vedremo come andrà. Ovviamente c'è ancora una possibilità e voglio provare a concludere l'anno in bellezza, se possibile. In passato è stato un circuito piuttosto positivo per me, quindi spero che possa esserlo anche in futuro". La priorità per Piastri è chiara: sfruttare il weekend di Losail per avvicinarsi ancora di più. Il circuito gli ha già portato fortuna; l’obiettivo è replicare e capitalizzare tutto ciò che la McLaren può offrirgli in questo momento cruciale.

La consapevolezza dei propri limiti

"Penso che le cose possano ancora andare come voglio, ma non tutto è sotto il mio controllo ora". Parole lucide, che raccontano un pilota realista, ma tutt’altro che rassegnato. Il futuro non si piega a comando e Piastri lo sa. Ciò che può fare è garantirsi la posizione migliore per approfittare di ogni occasione: "Devo essere lì e mettermi nella posizione migliore in modo che, se le cose dovessero andare male, io possa trarne vantaggio. È tutto ciò che posso provare a fare, in realtà. Cerco solo di avere un buon ritmo, di mettermi nella posizione migliore e di vedere cosa succede". 

Il ruolo del cacciatore

La dinamica ora è ribaltata: Norris è la preda, Piastri il cacciatore. E il giovane australiano sa bene cosa comporta questo ruolo. "Un cacciatore deve essere spietato, immagino. Farò del mio meglio. In definitiva, non mi interessa tanto dare la caccia a qualcuno o cose del genere. Cerco solo di ottenere il massimo da me stesso. Naturalmente, se fai così, le cose cominciano ad andare bene per te e metti le persone sotto pressione, ma devi prima scendere in campo e dare il massimo, quindi è su questo che mi concentrerò". 

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