Sarà il posto giusto per risollevarsi? 

È una fase negativa e molto delicata per la Rossa e forse il tormentato tracciato di Marina Bay è il luogo che presenta caratteristiche teoricamente propizie per poter contare su una ritrovata competitività e uscire da questo clima di brutto sogno

Sarà il posto giusto per risollevarsi? 
© Getty Images

Alessandro GargantiniAlessandro Gargantini

Pubblicato il 2 ottobre 2025, 10:04

Dopo aver faticato ben oltre ogni previsione nelle prime tre prove dopo la pausa estiva, basti pensare che nel trittico che passa da Zandvoort, Monza a Baku nel 2024 la Rossa conquistò ottanta punti, mentre quest’anno solo ventisei, la squadra di Maranello si trova davanti ad un bivio.

Da un lato, con una prova di livello, c’è la possibilità di rispondere all’attacco della Mercedes, che con il secondo posto di George Russell ed il quarto di Kimi Antonelli sulle rive del Mar Caspio le ha soffiato per quattro lunghezze la piazza d’onore nella graduatoria riservata ai Costruttori; dall’altro, un’altra prestazione opaca metterebbe a repentaglio anche la terza posizione, visto che la Red Bull è in chiara ripresa, può contare del supporto del secondo pilota ed è lontana soltanto quattordici punti.

La ripresa che non c'è stata

Basterebbe un Gran Premio in linea con quello azero a far sprofondare il Cavallino al quarto posto, fotografia di una stagione iniziata tra importanti proclami in terra meneghina, ma dalla quale, fino ad adesso, sono arrivati soltanto tre podi ad opera di Charles Leclerc. Mancano sette Gran Premi al termine di un mondiale finora deludente, ma non è il momento di tagliare la corda spostando il mirino esclusivamente al 2026. 

Ora serve una reazione, una prova d’orgoglio, serve rialzare la testa, raggiungere i risultati minimi posti e mettersi nelle migliori condizioni tecniche e mentali in vista della prossima stagione. Singapore, forse, è il posto giusto per mostrare quello che finora non è stato, per estrarre quello che finora è rimasto nascosto e qualcuno, ormai, dubita che ci sia realmente. Ma che tutti sognano di trovare per vedere per una volta la Scuderia Ferrari all’altezza di provare l’impresa, di non fermarsi al secondo turno di prove libere, di tirare fuori tutto il potenziale e mantenere la tensione alta fino alla fine. Per svegliarsi da un cupo sogno, per ridestarsi, per guardare avanti con l’orgoglio negli occhi che deve avere chi veste i colori della Scuderia Ferrari. Senza coprirsi il viso e senza tirare in ballo chi non c’è più.

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