Verstappen e quella pazza idea iridata: la logica dice no, ma…

Dopo Baku, la suggestione è quella di un Verstappen di nuovo in corsa per il titolo: la logica suggerisce altro, non solo per il ritardo in classifica ma pure per la superiorità tecnica della McLaren. Eppure, Max fa sempre paura
Verstappen e quella pazza idea iridata: la logica dice no, ma…
© Getty Images

“Lo sapevo, che mi avreste fatto subito questa domanda…”. Abbozza un sorriso, sornione, mentre nell’area delle interviste la domanda ricorre: ma il mondiale, è possibile? Max Verstappen dice di non pensarci e forse è pure sincero: ha recuperato 35 punti in due gare, ma sono state comunque due gare su piste particolari. 

Red Bull RB21 fortissima con certi pacchetti

Particolari nel senso che i pacchetti aerodinamici di Monza e Baku dovremmo rivederli al massimo a Las Vegas, temperature permettendo. A parte quella del Nevada, piste così veloci (e dove serve così poco carico aerodinamico) non ce ne saranno più, in calendario. E Max Verstappen lo sa: non è questa, la vera McLaren. La quale magari già da Singapore, circuito sul quale lo scorso anno Norris dominò, potrebbe e dovrebbe tornare ad imporre la sua legge. Intanto però, Max Verstappen fa bene a godersi le vittorie: era dalla primavera del 2024 che non gli capitava di vincerne due di fila. Pure alla Red Bull, non capitava da un pezzo di mettere insieme così tanti punti (33) in un solo colpo: Baku è la domenica più “ricca” da Shanghai 2024 (Max 1°, Perez 3°).

Insomma, c’è modo e motivo di festeggiare, dalle parti di Milton Keynes, anche perché al di là delle classifiche la macchina sta rispondendo bene. Con i pacchetti da basso carico, la vettura funziona discretamente ed anche la meccanica non è male: Baku poteva essere difficile per le irregolarità dell’asfalto e invece è andata bene, cosa che induce fiducia pure in vista di Singapore, anche se nella città del Leone torneranno pacchetti aerodinamici ben più carichi. Da Monza e Baku, la Red Bull si porta a casa tante cose buone, comprese le risultanze del nuovo fondo recentemente introdotto: se anche Tsunoda inizia a ritrovarsi, vuol dire che questa benedetta finestra di funzionamento sulla RB21 forse si è davvero allargata.

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Verstappen, calma con il sogno iridato

Ma la domanda delle domande, non ce ne voglia Verstappen, è: è possibile, sognare la cinquina iridata? Al di là dell’euforia, la razionalità suggerisce di no: 69 punti sono ancora tanti, soprattutto se non hai la macchina migliore. Perché Baku, un po’ come Montréal, per la McLaren ha tutta l’aria di un passo sì falso ma sporadico, di certo non rappresenta l’immagine del castello della superiorità che crolla. Piano, dunque, con i sogni: già a Singapore la musica potrebbe essere diversa. La MCL39 conserva e conserverà (perché ormai il processo evolutivo di queste vetture è praticamente concluso, salvo accorgimenti specifici per alcune piste) il suo vantaggio nella gestione delle gomme, specie nelle gare più calde, e pure la percorrenza nelle curve da media velocità, che fa invidia a chiunque. Servirebbe qualcosa di più, di qualche gara persa: come un altro stop dei due piloti davanti in classifica, di qualsiasi natura. A quel punto sì, che Max tornerebbe ad essere davvero minaccioso: ed in quel caso, auguri a Piastri e Norris.

Max e Red Bull restano un riferimento per tutti

Perché il punto è questo: magari il titolo non lo vincerà, ma non c’è dubbio su chi sia il numero 1 in pista. Baku, che domenica è assomigliata tanto ad una passeggiata, è invece stata un altro piccolo capolavoro di Max: in un Q3 in cui tutti sbagliavano, lui è stato perfetto. Si dirà che per portare a casa la pole ha dovuto battere “solo” il tempo di Sainz e di Lawson: vero, ma semplicemente perché i diretti rivali (meglio: quelli che avrebbero dovuto essere diretti rivali) non c’erano. Non c’erano per errori loro, non per circostanze avverse: Hamilton fuori in Q2, Piastri e Leclerc a muro, Norris imperfetto nel suo giro. Max invece era lì, granitico nel prendersi la pole dopo essersi visto annullare per due volte il giro veloce in un Q3 caotico. I

l resto, è stato una conseguenza: un grazie anche alla squadra che ha lavorato benissimo negli ultimi due mesi, migliorando la macchina e azzeccando sempre le mosse, come quella di partire con la dura: sfruttando il “cuscinetto” delle auto più lente, come Sainz, Lawson o le Mercedes, allungando il primo stint sapevano di poter così “controllare” a distanza eventuali rimonte di Ferrari e soprattutto McLaren. Nessuno di loro ha rimontato, ma Max e la Red Bull avrebbero saputo rispondere. Perché restano l’accoppiata più forte, anche se la classifica dice altro.

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