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20 ago 2025
In quella stupenda macchina chiamata cervello, succede un po’ di tutto. Stimoli, sensazioni, pensieri, impulsi per agire. Ma soprattutto, in quello che l’anatomia definisce “organo principale del sistema nervoso”, transitano i ricordi. La memoria, e la formazione dei ricordi, sono uno degli aspetti più affascinanti del nostro cervello. Suddiviso in aree, codifica e ordina di tutto. Comprese le reminiscenze più belle, le memorie emotive. Senza voler per forza fare un trattato di neuroscienze, una delle aree preposte ai ricordi più dolci, quella responsabile appunto della memoria emotiva, è un’area chiamata “amigdala”. Dove forse, da 50 anni, transitano i ricordi di un’annata da corsa divenuta leggendaria, intramontabile, forse irripetibile nel suo significato storico ed evocativo.
La Ferrari che vince in Formula 1, la Lancia che si impone nel Mondiale Rally, l'Alfa Romeo che fa scuola nel Mondiale Sportprototipi. La 312 T, la Stratos e la 33, tre espressioni d'ingegno italiano per tre storie in salsa nostrana, tutte meritevoli e pronte a rivivere in un numero di Autosprint davvero speciale. Nel 1975 da corsa c'è un Cavallino Rampante che chiude un digiuno di oltre un decennio, dando il via all'epopea Lauda; c'è una Lancia che alimenta il suo mito in un Mondiale Rally ricco di case, tra cui la FIAT, per un derby dal sapore antico; e poi c'è un Biscione che non è velenoso per l'uomo ma lo è, eccome, per chi si azzarda a sfidarlo. Più che vittorie sono domini, quelli delle tre case italiane nel 1975, roba da rendere orgogliosi i tifosi in un'epoca in cui, Enzo Ferrari, amava ancora rispolverare il concetto a matrice romantica di "Patria".
Quei titoli che compiono mezzo secolo, insomma, sono una scusa per rispolverare un'epoca in cui l'Italia da corsa seppe vincere e dominare in tutte le declinazioni dell'automobilismo. In questo numero trovate le storie, i ritratti ed i nomi di chi ha dato forma a quelle imprese, di chi le ha firmate e vissute allo stesso tempo. Il 1975, ovvero un anno magico nel quale i tre principali campionati internazionali finirono tutti nelle mani di una casa tricolore. Quant'era bella, quell'Italia da corsa: se avete un po' di nostalgia, correte in edicola. È lì, che vi aspetta, sul numero 33 di Autosprint di questa settimana. Buona lettura!
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