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Quando l'attenzione di Michael Schumacher per la sicurezza ha riscritto le regole dei caschi in F1
11 ago 2025 (Aggiornato il 12 ago 2025 alle 09:01)
Nel mondo della Formula 1, dove ogni dettaglio è spinto al limite, la sicurezza non fa eccezione. Tra le tante innovazioni che hanno segnato l’evoluzione della categoria regina del motorsport, c’è un oggetto che non riceve spesso l'attenzione che merita: il casco. Eppure, quello di Michael Schumacher, ha lasciato un’impronta così profonda da cambiare per sempre il modo in cui piloti, ingegneri e regolatori concepiscono la protezione della testa.
Nel 2004, mentre dominava la F1 con la Ferrari, Michael Schumacher collaborò con l’azienda tedesca Schuberth per creare un casco che fosse non solo all’avanguardia, ma assolutamente indistruttibile. Il risultato fu il modello RF 1.5, un casco dal costo di circa 20.000 dollari, costruito con strati multipli di fibra di carbonio. Un prodotto fuori scala per l’epoca, testato in condizioni estreme: si racconta che un prototipo fu schiacciato da un carro armato… e resistette.
Per Schumacher, però, non si trattava solo di sicurezza. Il casco doveva anche offrire aerodinamica, comfort e visibilità ottimali. Ogni dettaglio venne adattato al suo stile di guida, con il contributo diretto dei tecnici Schuberth e del team Ferrari.
L’impatto del design voluto da Schumacher ha ispirato altri suoi colleghi ed è stato capace di evitare tragici epiloghi. Il caso più noto è l’incidente di Felipe Massa nel GP d’Ungheria del 2009. Massa fu colpito da una molla metallica a 260 km/h. Il casco, realizzato da Schuberth con tecnologie derivate direttamente dal modello di Schumacher, assorbì l’impatto senza rompersi: un salvataggio che dimostrò al mondo il valore di quella innovazione.
Il casco RF 1.5 divenne un punto di riferimento. Nel giro di pochi anni, Schuberth divenne fornitore di altri piloti di punta, mentre marchi concorrenti iniziarono a rivedere i propri standard di costruzione. La FIA stessa cominciò a introdurre specifiche più rigide per la certificazione dei caschi, fino ad arrivare agli standard attuali, che prevedono test di penetrazione, deformazione e resistenza a energie cinetiche estreme.
In particolare: test di impatto con oggetti appuntiti, schiacciamento (un peso di 10 kg che cade 5,1 metri sul casco), test laterali e longitudinali, requisiti termici (casco deve sopportare temperature superiori ai 700 °C) e molti altri.
Oggi ogni casco di Formula 1 è frutto di quella spinta all’innovazione. Grazie a materiali specializzati, i caschi moderni sono in grado di resistere a impatti devastanti: una meraviglia della tecnologia, nata anche da un’intuizione di Schumacher.
Michael Schumacher non ha solo riscritto i record della Formula 1. Ha fatto lo stesso con le regole non scritte della sicurezza. In un’epoca in cui ogni pilota cerca un vantaggio, Schumacher cercava qualcosa di più prezioso: la certezza di tornare ai box. E da quella scelta è nato un nuovo standard per l’intero motorsport.
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