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I piloti: Pierre ed Esteban non devono essere amici, basta che funzionino

Ad Enstone a nessuno importa che Pierre Gasly ed Esteban Ocon diventino amici. Considerando i trascorsi, sarebbe come chiedere l'impossibile. Ciò che conta, per il team, è che riescano a dar vita ad una collaborazione efficace che porti benefici ai box. Messa così potrebbe sembrare anche fin troppo semplicistica, eppure è così: nel 2023 i due hanno collaborato pur trovandosi talvolta in situazioni spiacevoli, con giochi di squadra rispettati a denti stretti. Sicuramente i piloti sono i meno indiziati per la stagione 2023 senza infamia e senza lode della loro squadra, con la prospettiva di vivere qualcosa di simile pure nel 2024. Tante volte è successo che i due fossero su prestazioni simili e che si ritrovassero ingaggiati tra loro: pur essendo stati bravi a non eccedere mai in esuberanza ed agonismo, quando il tuo compagno di squadra rischia di essere l'unico avversario veramente alla portata non è mai un bene per gli equilibri interni. Una macchina più competitiva dunque serve anche da questo punto di vista, perché Esteban e Pierre sono ambiziosi e potrebbero mal digerire un'altra stagione avara di veri spunti, sebbene entrambi ci tengano a far bene per questioni contrattuali. Entrambi i contratti infatti scadono nel 2024, ed in mancanza di veri rivali lo scontro interno potrebbe divenire l'unica ragione di esistere per entrambi: uno spauracchio da evitare ad Enstone, che a maggior ragione deve garantire ai suoi due piloti una macchina competitiva. Una monoposto veloce ed un rinnovo di contratto, del resto, è ciò che entrambi auspicano. Pierre ed Esteban sono due piloti molto in gamba, ma focosi in pista e ansiosi di raggiungere obiettivi più grandi, caratteristiche che mal si sposano con la pazienza che chiede Alpine.

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