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Track Limits, anche i commissari sono stufi

Il caso Haas contro Albon è l'occasione per sollevare il problema di strumenti non sempre adeguati a sanzionare le infrazioni. Alla Fia la richiesta di intervento, con nuove tecnologie o interventi sui circuiti

Track Limits, anche i commissari sono stufi
© Pirelli

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

10 nov 2023

Al di là del caso specifico, con il diritto al riesame negato al team Haas per le infrazioni non rilevate sui track limits a Austin, della pronuncia del collegio dei commissari conta registrare anche altro.

Siamo a una sorta di "appello" affinché la Fia dia soluzione definitiva a una materia che si protrae da anni, senza validi interventi. Il presidente Ben Sulayem ha anticipato nelle scorse settimane una necessità e intenzione assoluta di intervenire, con i gestori dei circuiti chiamati a fare la loro parte se vorranno conservare il posto in calendario. Una minaccia tutta da verificare nella concreta applicabilità.

Spetta alle commissioni preposte della Federazione trovare una soluzione, è il compito che "consegna" il collegio dei commissari, giudicante a Austin e sul diritto al riesame avanzato da Haas.

Possibile violazione e strumenti inadeguati

"I commissari hanno visto singoli elementi di prova che dimostrano quella che sembrerebbe essere una violazione potenziale dei limiti di pista, al punto di corda di curva 6. Hanno registrato la loro impossibilità di applicare adeguatamente gli attuali standard in materia di track limits a tutti i concorrenti. Perciò raccomandano vivamente a quanti interessati che venga rapidamente introdotta una soluzione che impedisca il ripetersi di questo problema molto diffuso", si legge tra i punti della decisione assunta giovedì. Ricordiamo come il cameracar della monoposto non sia prova sufficiente e il monitoraggio video dei track limits avvenga attraverso camere fisse, a circuito chiuso, installate lungo il tracciato.

"I commissari lasciano a quanti sono in posizioni migliori le valutazioni sulla risoluzione del problema attraverso migliori soluzioni tecnologiche, modifiche alla pista o una combinazione di questi elementi. O, ancora, una regolamentazione differente come anche standard di applicazione della stessa", proseguono i commissari.

Un compito da consegnare nel 2024

Ci sarà tutto un inverno per arrivare a una soluzione che eviti nel 2024 il ripetersi della pioggia di infrazioni, sanzioni e classifiche rimaneggiate.

"Viste le tempistiche di questa decisione, è chiaro che una soluzione completa non potrà avvenire quest'anno, per una questione di concreta praticabilità. Considerato il numero di circuiti sui quali è sorto il problema dei limiti di pista, dovrebbero essere trovate altre soluzioni prima dell'inizio della stagione 2024. Riconoscendo come la Fia, insieme ai responsabili dei circuiti, abbiano già compiuto importanti sforzi".

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