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GP Ungheria: la gara in 5 punti

Domenica rocambolesca all'Hungaroring, dalla quale esce il primo successo per Ocon e l'Alpine, mentre la Mercedes prima sbaglia e poi rimonta con Hamilton. Amarezza in casa Ferrari ed Aston Martin, delusione per la Red Bull

Dalle stelle alle stalle

Il mondo capovolto. In due gare la Red Bull ha vissuto tutto quello che non si sarebbe mai immaginata, due domeniche che definirle negative è far loro un complimento. Tra Silverstone e Budapest sono arrivati cinque punti in tutto (e tre solo grazie alla Qualifica Sprint in Inghilterra) oltre ad una mitragliata di pessimismo. Una macchina fuori subito e l'altra rimasta integra solo a metà, riparata alla bell'e meglio nei minuti a disposizione (sempre pochi per un lavoro del genere) prima del secondo via. Verstappen nelle sue possibilità ha compiuto un piccolo capolavoro, portando a casa due punti che sono sicuramente meglio di niente in una lotta così tirata e sul filo dall'inizio di quest'anno. L'inerzia del mondiale, però, adesso è tutta dalla parte della Mercedes: in due gare Verstappen è passato dal +32 al -8, la Red Bull dal +44 al -12. Fanno un parziale di -40 nel Piloti e di -56 nel Costruttori in due GP, cifre incredibilmente alte se si pensa all'equilibrio di questo mondiale. E ritrovarsi con questo passivo dopo una prima parte di campionato del genere è roba da buttare nello sconforto chiunque, perché gli aspetti negativi vanno al di là delle classifiche. Innanzitutto la prestazione: sabato la W12 era chiaramente superiore alla RB16B, con il team di Milton Keynes che infatti aveva provato a giocarsi la carta delle morbide al via per assicurarsi un'occasione alla partenza, probabilmente l'unica in una domenica normale. Verstappen si è lamentato di una macchina che ha faticato a trovare l'assetto giusto (addirittura Perez ha provato una doppia ala nelle FP3, turno nel quale di solito si va ad affinare la prestazione pura senza fare troppi esperimenti), ed anche a livello di motore Adrian Newey è convinto che in Mercedes abbiano trovato qualche kilowatt in più nella parte dell'ibrido. Ed a proposito di power unit, alla Red Bull c'è poco da stare sereni: tra sabato e domenica Verstappen ha potuto cambiare unità senza penalità, ma è stato costretto a smarcare il terzo motore dei tre a disposizione, il che significa che o terrà questi per tutta la seconda parte dell'anno oppure, se vorrà avere un'unità aggiornata in termini di affidabilità (aspetto che offre comunque benefici alla prestazione), dovrà scontare una penalizzazione in griglia. Infine, Horner si è lamentato degli ulteriori danni avuti sulle due monoposto: la Red Bull in due gare si è trovata a dover pagare ingenti danni tra motori e carrozzeria, un aspetto che in tempi di budget cap complica non poco la gestione delle risorse. Se c'era il peggior modo di andare in vacanza, a Milton Keynes lo hanno trovato.

La Classifica Costruttori

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