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Mercedes, Cowell: sviluppo continuo per confermarsi

Minori attriti, combustione ottimizzata e l'integrazione di tutte le esperienze maturate nel 2017 confluiranno su un progetto di power unit nuovo, assicura Andy Cowell
Mercedes, Cowell: sviluppo continuo per confermarsi
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

8 gen 2018 (Aggiornato alle 14:59)

I mille cavalli al banco oramai in vista, l'efficienza termica al 50%, un'affidabilità invidiabile. Cos'altro chiedere ai tecnici Mercedes-AMG che operano a Brixworth? Una power unit tutta nuova, quella che Andy Cowell anticipa sarà sotto al cofano della W09. L'evoluzione del progetto M08 andrà alla ricerca di miglioramenti in ogni area e dovrà confermare il plus di cavalli in qualifica anche con la riduzione del quantitativo d'olio ammesso in camera di combustione, additato lo scorso anno tra gli stratagemmi utilizzati per addizionare la miscela in camera e ottenere maggior potenza. Dal limite di 0,9 kg/100 km di olio – introdotto dal GP del Belgio 2017 - si passerà a 0,6 kg/100 km del 2018.

«Sarà un motore quasi tutto nuovo, abbiamo delle idee per migliorare la potenza espressa, altre per ridurre gli attriti praticamente in ogni area della power unit o le perdite nei sistemi elettrici», commenta Andy Cowell. Incrementi che dovranno assicurare anche una maggior durata, in media 7 week end di gara per power unit e, conseguentemente, due occasioni appena per introdurre aggiornamenti sostanziali, escluse le ottimizzazioni di gara in gara e per motivi legati all'affidabilità.

«Ogni volta che realizzi un motore, ogni volta che fai un aggiornamento, impari sempre qualcosa. Perciò congeli il concetto, lavori, implementi le soluzioni e poi scendi in pista: tutta la strada che accompagna questo percorso è molto frustrante perché ti trovi in una fase nella quale impari ma non puoi incorporare i concetti senza intaccare in modo sostanziale la qualità», riporta Motorsport.com.

«Molti sono piccoli incrementi marginali, in aree ben tracciate; altri sono grandi pezzi di conoscenza, progressi sulla combusione, riduzione degli attriti, nuovi materiali che aprono aree nelle quali abbiamo faticato con l'affidabilità e, talvolta, si rivelano come una sorpresa». Al quinto anno dell'era turbo-ibrida, con ancora tre stagioni davanti prima che si cambi registro, la corsa allo sviluppo è tutt'altro che plafonata: «Ci sono ancora miglioramenti da compiere, tutto un insieme di incrementi marginali, guadagni di 5 millesimi di secondo. Poi arrivano quelle belle sorprese, dove pensi che andare in una direzione, scegliere il nord, ti darà 3 cavalli e in realtà è la strada opposta, andare a sud, che te li offre.

L'editoriale: 2018 è subito partenza lanciata

Si è trattato di compiere questi grandi esperimenti, ed è dove conta davvero la struttura di prova. Devi pensare a quel che vuoi rilevare ma devi avere un banco dinamometrico impressionante, con sensori incredibili e una buona metodologia di test per rilevare davvero questi miglioramenti e isolarli dai test nel loro complesso».  

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