È un fine settimana storico, quello al GP di Corea, per la scuderia McLaren. Quello che marcherà sarà il 700esimo gran premio di Formula 1 per la Casa fondata dall’indimenticabile Bruce McLaren. Ma è anche un periodo controverso. Jenson Button è arrivato in circuito con la fidanzata Jessica, che indossava una gonna stranamente castigata.
Lewis Hamilton, almeno per il momento, è solo e al centro delle solite polemiche. A difenderlo, però, stavolta è tutta la squadra. Jonathan Neale, il direttore esecutivo, ha detto “Sta a noi dargli una macchina vincente”, citando l’episodio di Suzuka, in cui l’inglese ex campione del mondo è stato rallentato dalla strategia e da una perdita di pressione delle gomme posteriori, poi ricondotta a una foratura “lenta” (di tutte e due le gomme?).
Neale ha anche parlato di una “standing ovation” del personale al suo pilota, ma Lewis ha minimizzato. “Non capisco – ha detto Hamilton– per cosa avrebbero dovuto tributarmi un omaggio. La verità è che ho avuto ben più di un paio di gare deludenti quest’anno. Diciamo che la tendenza è questa dall’Ungheria. A volte per mancanza di fortuna, a volte per mancanza di velocità in gara, a volte per non essere stato nel posto giusto al momento giusto”.
Quanto all’eterna polemica con Massa, dopo essersi scusato per la collisione in Giappone, Lewis ha detto: “Rispetto ancora immensamente Felipe, nonostante i suoi commenti negativi. Capisco come, nella foga del momento, si possano dire cose di cui poi ci si pente”.Ma Felipe Massa non sembra pentito.