Per diverso tempo ha cullato il sogno della pole position proprio nella gara che gli piace di più. Il Giappone è la seconda patria di Jenson Button: qui vive la sua fidanzata e lui ci passa diverso tempo ogni anno, e ama questo Paese tanto che per la gara di Suzuka ha abbandonato la sua classica Union Jack e ha adottato un casco con i colori giapponesi.
«È stato un buon week-end finora; a me piace Suzuka - ribadisce Button - è stupenda e quando c’è una macchina che funziona bene le sensazioni sono bellissime. Alla fine del giro pensavo di avercela fatta a fare la pole, invece per 9 millesimi mi è sfuggita».
Button ha avuto la pole in mano per due terzi del giro: il secondo più veloce dopo Webber nel primo intermedio, poi il più veloce nel secondo. Ma nell’ultimo tratto Vettel è entrato come un mostro nella curva Spoon, un lungo tornantone veloce da quinta marcia, e gli ha strappato i millesimi di distacco che bastavano per la pole.
«Avevo un pizzico di sovrasterzo nell’ultimo settore, ma forse perché spingevo al massimo. Comunque mi va bene anche il secondo posto. Partire in prima fila va sempre bene». Anche se si avvierà dalla parte “sporca” della pista...