Sospetti sulla Red Bull

Sospetti sulla Red Bull

20 set 2011

Un’inchiesta-verifica condotta nei mesi da una società indipendente, l’olandese Capgemini, sulle spese sostenute dalle scuderie iscritte al campionato di Formula 1, avrebbe portato alla scoperta di “discrepanze nell’inserimento delle voci” di bilancio della Red Bull. In sostanza, il sospetto è che la squadra anglo-austriaca avrebbe fornito indicazioni controverse riguardo la propria struttura, soprattutto nel modo in cui è formato l’organico.

Un anno fa i team di F.1 avevano sottoscritto un patto per evitare l’aumento dei costi, imponendo un tetto di spesa su alcune voci, quale per esempio il numero delle persone che interviene sulla vettura, fissato in 280 oltre ai motoristi; dall’accordo erano esclusi alcuni passaggi, per esempio l'ingaggio dei piloti

La Red Bull, come tutte le squadre, non dichiara pubblicamente il suo bilancio, ma le stime più attendibili parlano di circa 150 milioni di euro per la stagione in corso. Non è certo la squadra più spendacciona - McLaren e Ferrari sicuramente investono di più - ma di sicuro è quella che, negli ultimi anni, ha fatto i risultati migliori. Questo ha probabilmente creato gelosie e anche qualche sospetto.

Ma quello che adesso sembra un importante indizio di una certa inquietudine, da parte di Red Bull, è il fatto che i vertici della squadra avrebbero cercato di fermare la ricerca della Capgemini, di invalidarla sostenendo che erano stati commessi alcuni illeciti formali. Si tratta, secondo le nostre fonti, di una specie di violazione della privacy. Nel senso che le informazioni riguardanti le squadre sono “dati sensibili” e la Red Bull avrebbe contestato agli olandesi il fatto di averli divulgati.

A questo punto, la Formula One Team Associatiion vuole un chiarimento. L’incontro di questa settimana potrebbe darlo, oppure innescare ulteriori polemiche. L’accordo per la restrizione delle risorse è vincolante per quei team che lo hanno sottoscritto. Al momento non si parla di sanzioni in caso di eventuali illeciti, ma il fatto stesso che le squadre abbiano chiesto aiuto alla Capgemini indica chiaramente che ci si vuole presentare con i bilanci in ordine, anche dal punto di vista della distribuzione delle risorse.

Red Bull rischia una “retrocessione”, nel caso in cui non riuscisse a spiegare quelle irregolarità che risulterebbero nella perizia? Lo vedremo. Certo che, alla soglia della conquista matematica del secondo titolo mondiale di Vettel, e con la squadra a 451 punti nel Costruttori contro 325 di McLaren e 254 di Ferrari, questo è il momento peggiore per avere una pubblicità negativa. E forse, da parte di chi potrebbe non volere il bene della Red Bull, questo momento non è stato scelto a caso.

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