Via da Silverstone il diffusore soffiato

Via da Silverstone il diffusore soffiato

17 giu 2011

Più che il presidente della Fia Jean Todt, per il quale la questione era “fa consumare troppa benzina”, a volere a tutti i costi la norma che vieta, dal Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone il 10 luglio, il cosiddetto diffusore soffiato, è stato il delegato tecnico della Federazione, Charlie Whiting. Il quale in una lettera inviata alle squadre subito dopo il GP del Canada, aveva fatto chiaramente capire la sua ferma intenzione di proibire il geniale sistema introdotto quest’anno dalla Red Bull e successivamente adottato anche da altri costruttori.

La Fia ha inoltre allo studio regole tecniche per il campionato 2012 ancora più restrittove, tanto da rendere impossibile qualsiasi aggiramento  del diffusore soffiato.
 
Il sistema del diffusore soffiato si basa su speciali regolazioni del motore che, mediante il ritardo dell’accensione e a particolari fasature delle valvole di scarico, permettono di immettere benzina nei condotti di scappamento anche nei momenti di acceleratore chiuso a inizio curva, in modo che il diffusore sia alimentato con gas a temperatura più elevata e più ricchi di energia e generi deportanza.

Ma chi risentirà di più dell’abolizione del cosiddetto “hot blowing”? La Renault è sicuramente, fra i motoristi, quello che ha sviluppato in maniera più estrema il concetto. Ma anche la nuova Ferrari potrebbe partire in svantaggio sotto questo aspetto. I due motori, l’italiano e il francese, hanno una cosa in comune: utilizzano una valvola a farfalla, invece che a barilotto come il Mercedes e il Cosworth. Una caratteristica che potrebbe influire, secondo alcuni esperti, rendendo più brusche le variazioni di carico aerodinamico in assenza di benzina nei terminali.

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