Ventitré a uno.
Vettel contro il resto del mondo. In testa a tutto dal principio del week-end - tre sessioni di prove libere e le qualifiche concluse sempre con il
miglior tempo - Sebastian ha poco da temere, se non un inconveniente con il
Kers che, comunque, finora per lui non ha fatto la differenza.
Sembra che siano i cablaggi del sistema a risentire di più del surriscaldamento: comunque a farne davvero le spese è stato solo
Webber.
«Non ha mai funzionato», dice Mark parlando del suo recupero di energia.
Ma l'incredibile
esclusione dalla Q1 gli deriva soprattutto dall'ostinazione a non montare le gomme morbide.
«Pensavamo di usare le dure per avere qualche giro in più, ma non riuscivo ad andare».
Tutto l'opposto del suo compagno, come opposte saranno probabilmente le
strategie di gara.
Sebastian, il venerdì, ha compiuto (da subito) un'incredibile simulazione di gara: 18 giri sul piede dell'1'43", l'ultimo, con gomme già esaurite, ad appena mezzo secondo dal passaggio migliore. Uno 'stint' che equivale a circa un terzo di gara e fa pensare a una tattica su due soste.
Webber, invece, ha risparmiato tutti e tre i set di pneumatici morbidi. A lui, che scatta dietro
Maldonado e
Heidfeld, conviene partire con le soft - come faranno quasi tutti - e fermarsi tre volte per sfruttarle in pieno, fermo restando che in almeno una fase dovrà usare le mescole più dure.
Qui l'andamento delle qualifiche e i tempi.