Ecco la Red Bull RB7, il nuovo riferimento

Ecco la Red Bull RB7, il nuovo riferimento

1 feb 2011

Hanno tolto i veli alle 8,30 di stamattina, 1 febbraio 2011, e subito è stata un punto di riferimento per tutti.
La nuova Red Bull di Vettel e Webber, siglata RB7, ha catalizzato l'attenzione nel paddock di Valencia. Più evoluzione che rivoluzione, almeno a prima vista, è stata portata in pista al primo giorno di test perché Adrian Newey, il progettista, voleva verificare appena possibile il funzionamento del recupero di energia.
E proprio dal Kers viene una delle preoccupazioni per quest'anno: il sistema Red Bull è ancora basato su quello Renault-Marelli di due anni fa (mai impiegato in gara), che pesa "considerevolmente di più", ammette Newey, dei vari sistemi Ferrari e Mercedes.
"Potrebbe essere un problema per Mark, che è più pesante di Sebastian"; dice l'ingegnere inglese. E Webber riconosce: "L'altezza e il peso sono problemi che mi porto dietro da sempre". Il campione del mondo in carica, invece, si fa altri problemi.
"L'anno scorso - dice Sebastian - in un certo senso era tutto più facile. Non avevo niente da perdere. Quest'anno dovremo dare il massimo per difendere entrambi i titoli. Ma se c'è una cosa che non manca, è la motivazione".
La RB7 sembra abbastanza simile al passato: manca ovviamente l'F-Duct e la pinna ora proibiti , ma la Red Bull ha una prolunga dell'air scope che arriva quasi fino all'alettone. Non proprio a lambirlo perché è proibito dalle nuove regole. Sull'ala posteriore il rigonfiamento centrale è il motorino che aziona l'ala mobile.

(Le foto sono di Sutton-Images)
 

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