Nell’inchiesta “Processo alla Ferrari”, pubblicata in questo numero dal nostro settimanale Autosprint, tra le varie accuse portate alla Ferrari si tira in ballo anche la gestione del muretto box. Questo chiama in causa il responsabile della squadra corse, Stefano Domenicali.45enne imolese laureato in economia, Domenicali è dal 2008 direttore del reparto corse. Qualcuno, visto che la estrazione amministrativa e non tecnica, lo accusa di delegare forse troppo. Non è un ingegnere – in Ferrari era stato assunto nel 1991 nel settore amministrativo – e dunque deve fidarsi dei tecnici chi ha intorno. In particolare per le strategie si affida all'australiano Chris Dyer, ex ingegnere di macchina di Schumacher che ha assunto il ruolo di "stratega" al muretto dopo che in passato l'ing. Baldisserri aveva pagato con l'allontanamento dalla F.1 certi errori strategici in realtà più lievi degli ultimi.
Sulla gestione Domenicali piovono dunque le critiche: la pochezza di risultati fino a qui ottenuti dalla Scuderia è anche una conseguenza della gestione della squadra nel suo insieme. Che include gli errori commessi da Fernando Alonso ma anche e soprattutto la mancanza di strategie adeguate in circostanze che potevano essere favorevoli.
Alle critiche Domenicali controbatte sfoderando un certo ottimismo per le prosisme gare. In un’intervista rilasciata a “La Stampa”, il capo della Scuderia Ferrari ha affermato che la squadra ha sicuramente sbagliato in qualche occasione – ma riduce a due gli episodi discussi: le qualifiche al GP di Malesia, quando la squadra lasciò ai box le due Ferrari nei minuti decisivi di qualifica non superando così la qualificazione, e quello di Valencia. Nella fattispecie è considerato un errore il doppio pit stop simultaneo di Alonso e Massa. Ma secondo Domenicali il team non è affatto allo sbando. Anzi, assicura il dirigente imolese, “Questa squadra è in grado di vincere il mondiale”.