L'editoriale del direttore: Ferrari così è un incubo

Luci e ombre a Marina Bay: McLaren festeggia il titolo, Russell trionfa, mentre la Ferrari sprofonda nel buio più profondo della sua crisi
L'editoriale del direttore: Ferrari così è un incubo
© Getty Images

Andrea CordovaniAndrea Cordovani

Pubblicato il 7 ottobre 2025, 13:26

Tutto in una notte. Favole e incubi che si mischiano a Singapore. Miele e veleno nel paddock di Marina Bay. Da una parte c’è festa e champagne, dall’altra desolazione e voglia di scappare via. Cose che capitano spesso alla fine di un Gran Premio ma stavolta il contrasto è forte. E le sensazioni sono più contrastanti del solito.

È dolcissima la notte per la McLaren che conquista il decimo campionato del mondo costruttori della sua storia. È il titolo della Stella dove si nota evidente lo zampino del team principal nativo di Orvieto che regala alla squadra di Woking la seconda perla iridata consecutiva con largo anticipo sulla conclusione del Mondiale 2025. Ora per il team orange arriverà la fase più calda della stagione con la gestione del duello Piastri-Norris in corsa per il titolo Piloti da maneggiare con cura perché forse stanno emergendo le prime crepe. Altrettanto dolce è la notte di George Russell: la sua quinta vittoria in carriera in F1 puntella la Mercedes sul secondo gradino del podio nel Mondiale Costruttori e blocca l’ascesa di Max Verstappen che chiude alle spalle dell’inglese. Il 4 volte campione del mondo non è ancora fuori dai giochi nella corsa al titolo Piloti ma il divario dall’accoppiata Piastri-Norris resta una bella voragine da colmare quando mancano sei GP alla conclusione della stagione. Sarà un finale di campionato tutto da seguire perché l’eventualità di un triello per il titolo resta ancora ipotesi percorribile. E poi c’è la notte da incubo. Mentre in tanti fanno festa la Ferrari naufraga anche a Marina Bay. Sprofonda in una discesa agli inferni dentro a un vortice che trascina nel buio più profondo dell’anonimato. Brutta e senz’anima. È uno dei momenti più bassi, difficili nella storia della Rossa in F1. Con una squadra che non è più squadra, dove manca coesione e dove ogni volta si ascolta la solita stucchevole litania di parole che rimandano puntualmente a problemi irrisolti dentro una crisi tecnica che fa davvero paura se si pensa al futuro. Ormai è abbastanza evidente che la Ferrari è diventata la quarta forza in pita. Il secondo posto nel Costruttori che per lunga parte della stagione rappresentava uno specchietto per le allodole sarà difficile, se non impossibile, da riconquistare ed è meglio non guardare più le classifiche perché diventa operazione umiliante. Questa Rossa dimostra in maniera plastica ed evidente di non essere all’altezza della sua tradizione e sta naufragando in un senso di rassegnazione che va ben oltre la delusione per una stagione andata a ramengo dopo una vigilia caricata a pallettoni da un ottimismo che resta ignoto su quali basi potesse poggiare. A poche settimane dalla riconferma di Fred Vasseur la squadra non ha dato alcun cenno di svolta e dalla ripresa del campionato dopo la pausa estiva è praticamente sparita dai radar. Mancano ancora sei gare alla conclusione del Mondiale 2025 e il rischio è che tutto si trasformi in una via Crucis. Mentre la F1 tocca vette mai raggiunte a livello di popolarità il Cavallino rimane sullo sfondo, il brand più famoso del mondo che trotterella nell’anonimato. Un sogno sta diventando un incubo per il popolo della Rossa.

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