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McLaren, da Melbourne a Monza: la linea "arancione" che unisce epoche diverse

Monza ’25 e Melbourne ’98: gli ordini di scuderia tornano protagonisti, scrivendo un nuovo capitolo della storia McLaren

 

McLaren, da Melbourne a Monza: la linea "arancione" che unisce epoche diverse
© Getty Images

Ilaria ToscanoIlaria Toscano

9 set 2025

Il Gran Premio d’Italia 2025 ha raccontato molto più di una corsa veloce. Nel cuore del “Tempio della Velocità”, mentre Verstappen scriveva record di cronometro, la McLaren mostrava ancora una volta la sua natura: quella di una squadra capace di fare ordine con equilibrio, stile e armonia.

Monza 2025: la logica della compensazione

L’episodio dello scambio tra Oscar Piastri e Lando Norris non è stato un ordine di scuderia nel senso tradizionale, ma un gesto di equilibrio. Norris, danneggiato da una sosta lenta, aveva perso la posizione; Piastri l’aveva guadagnata senza colpa né merito. In McLaren, oggi, esiste una filosofia semplice: se qualcosa si sbilancia, si riequilibra. Così è stato: Piastri ha lasciato strada a Norris, e il team ha mantenuto intatta la sua coerenza interna. Nessuna forzatura, nessuna polemica: solo la naturale applicazione di un metodo che Andrea Stella ha reso marchio di fabbrica.

Melbourne 1998: il precedente che fa storia

Ventisette anni prima, la McLaren di Ron Dennis si trovò in una situazione simile ma con dinamiche diverse. Alla vigilia del GP d’Australia 1998, fu stabilito un patto preciso: chi fosse uscito in testa dalla prima curva avrebbe mantenuto la posizione fino al traguardo. L’obiettivo era semplice: evitare lotte interne che potessero compromettere una doppietta in una stagione in cui la MP4/13 era nettamente la macchina da battere
Häkkinen, scattato dalla pole, prese subito il comando. A metà gara però accadde l’imprevisto: il finlandese rientrò ai box convinto di aver ricevuto un ordine radio (“box, box”), ma si trattava di un fraintendimento. La sosta gli fece perdere tempo, e Coulthard passò in testa. Al penultimo giro arrivò l’applicazione del patto: Coulthard lasciò sfilare Häkkinen, che vinse la gara rispettando l’accordo stabilito.

Due filosofie che si incontrano

La McLaren di Ron Dennis e quella di Andrea Stella appartengono a epoche diverse, ma entrambe hanno mostrato la stessa dote: la capacità del leader di tenere in pugno la squadra nei momenti cruciali. Nel ’98 si trattava di rispettare un accordo pre-gara; nel 2025 è il frutto di una cultura nuova, dove le relazioni sono orizzontali e la fiducia reciproca è totale. Due modi diversi di intendere l’autorità, entrambi al servizio della credibilità della squadra.

L’eleganza di un metodo

In una Formula 1 spesso descritta come feroce e spietata, la McLaren ha costruito un modello che parla di equilibrio. Con Stella e Brown, ogni episodio non diventa motivo di divisione, ma occasione per dimostrare che la competitività può convivere con il rispetto. Le frecce arancioni non solo corrono veloci: dimostrano che si può vincere anche con armonia, trasformando la corsa in una lezione di stile.

 

 

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