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12 ago 2025
Dopo quasi dodici mesi lontano dalle luci della ribalta, Daniel Ricciardo è tornato a parlare della sua carriera e del presente post-Formula 1. In occasione dell’evento Ray White’s Connect, “ The Honey Badger” ha condiviso un ritratto sincero della sua vita da quando ha appeso casco e guanti al chiodo. Negli ultimi mesi, il suo nome era riemerso soprattutto in relazione alle voci sull'undicesima squadra in griglia con Cadillac.
Tuttavia, lo stesso team principal Graeme Lowdon ha spento ogni illusione: “In realtà credo che abbia detto pubblicamente di non essere interessato alla Formula 1. Se devo convincere qualcuno, significa che è la persona sbagliata. Non serve mai convincere un pilota di F1 a salire in macchina”. Dichiarazioni che, di fatto, escludono il pilota australiano dalla lista dei papabili per Cadillac.
Ricciardo, dal canto suo, non conferma né smentisce un ritiro definitivo. La sua priorità, oggi, è capire chi sia al di là del pilota: “Quest’anno è stato un po’ un viaggio di auto-esplorazione. Ho vissuto una vita frenetica ad alta velocità per così tanto tempo e quest’anno mi sono immerso in un po’ di quiete”. La sua ultima gara resta il Gran Premio di Singapore 2024, dove è stato l’ultimo a lasciare il paddock a weekend concluso. In quel momento ha realizzato che tutto ciò per cui aveva lottato e sacrificato stava svanendo.
La transizione verso una vita “normale” ha portato Ricciardo a riconsiderare le sue priorità: “Sto cercando di capire chi sono oltre al pilota di corse. Ho imparato ad apprezzare di più le piccole cose e l’importanza della famiglia e degli amici”. Il contatto con le proprie radici e con le persone care è stato un punto fermo per non perdere l’orientamento.
Ricciardo ammette che la determinazione a volte lo aveva reso egoista: “Sono sempre stato determinato e questo a volte ti porta a essere egoista, quindi sto cercando di imparare a essere meno centrato su me stesso e a diventare un ascoltatore migliore”.
Il pilota australiano guarda con stupore ai traguardi raggiunti: “A volte penso a cose come aver vinto a Monaco e mi chiedo: ‘È successo davvero?!’. Ho sempre amato correre, ma non pensavo che avrei avuto la carriera che ho avuto e sarei arrivato in F1. Devi affrontare tutto un passo alla volta. Se guardi troppo avanti, tutto sembra un po’ scoraggiante”.
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