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Honda e Aston Martin, missione integrazione verso il 2026

Andy Cowell e Koji Watanabe parlano dello sviluppo in corso sulla power unit Honda e l'integrazione sul telaio Aston, per un aspetto che sarà fondamentale 
Honda e Aston Martin, missione integrazione verso il 2026

F.P.F.P.

21 lug 2025

Tanto parlare di Mercedes, di come potrebbe presentarsi nel 2026 nuovamente come motorista di riferimento, dopo quanto è riuscita a fare nel 2014 - in tutt'altre premesse tecniche e di definizione di quei regolamenti -, ma sono previsioni prive di solidi fondamenti a oggi. Certo non manca ai tecnici di Brixworth il know-how sull’ibrido, sulle parte elettrica ad alta potenza e sulle batterie, tutti aspetti cruciali - insieme alle benzine sintetiche - del prossimo ciclo regolamentare.

E se, invece, al vertice dovesse affacciarsi Honda con la nuova avventura insieme ad Aston Martin? È uno scenario, supportato dalle competenze di HRC e dal lavoro svolto interfacciandosi con uno degli architetti della power unit Mercedes vincente nell’era turbo ibrida, Andy Cowell. Passato da Mercedes HPP ad Aston Martin, coordina il lavoro di integrazione tra motorista e le idee e richieste avanzate da Aston Martin.

Cruciale il livello di integrazione PU-telaio

"Il lavoro procede da mesi e la progettazione del propulsore Honda si integra perfettamente alla parte posteriore del nostro telaio e alla parte anteriore della nostra trasmissione. L'hardware è stato testato a Sakura e la nostra trasmissione è stata provata qui a Silverstone e sul retro della power unit a Sakura. Ci sono riunioni giornaliere e poi ci sono riunioni periodiche a livello più alto per verificare che stiamo lavorando tutti nella giusta direzione”, spiega Cowell sul lavoro in corso.

L’integrazione power unit-monoposto è stato il punto principale evidenziato da Newey non appena è stato annunciato nel 2023 quale futuro responsabile tecnico della scuderia, guardando al 2026 e quali fossero le aree decisive per una monoposto vincente. Un’integrazione che fa parte di quei concetti, principi di base del progetto, immodificabili a stagione in corso e non senza spendere gettoni per lo sviluppo negli anni successivi.

Del lavoro in atto a Silverstone ha parlato anche Koji Watanabe, responsabile di Honda Racing Corporation, intervistato dai giapponesi di Auto Sport.

Le modifiche fatte da Honda su richiesta

Abbiamo già ricevuto diverse richieste da Aston Martin per migliorare la nostra competitività. Non sappiamo se siano richieste del signor Newey ma anche Andy è stato in passato a capo della divisione power unit della Mercedes, quindi conosce bene il settore power unit.

Per noi è positivo che una persona come lui possa occuparsi dello sviluppo del telaio e portare avanti le discussioni, abbiamo già ricevuto delle richieste sul layout della power unit e un gruppo diretto da Tsunoda Tetsushi - direttore generale della Power Unit F1 di HRC - si sta coordinando con Aston Martin.

Non c'è dubbio che il motore sarà una delle cose importanti, ma lo saranno anche la monoposto, la batteria, il motogeneratore e il carburante. Credo che verrà messa alla prova la competitività nel suo insieme”, ha aggiunto Watanabe, per poi indicare il potenziale di sviluppo presente negli e-fuels. “È la prima volta che lavoro con Aramco, con cui collaboreremo dal 2026, quindi dovremo accelerare lo sviluppo del carburante”. Aramco che sta sviluppando benzine su specifiche richieste Honda, oggetto di test al banco su singolo cilindro del motore termico della power unit 2026.

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