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Ferrari, maledetta curva 1: gomme o bilanciamento meccanico? Vasseur spera  nel passo, ma...

Dati i pochi riferimenti delle libere 2, il quadro in vista della gara non è chiaro: in qualifica la SF-25 ha pagato molto tra curva 1 e 2, ma senza capire il perché
Ferrari, maledetta curva 1: gomme o bilanciamento meccanico? Vasseur spera  nel passo, ma...
© Getty Images

E' una Ferrari che galleggia in un limbo che non le piace, tra la speranza di risorgere e la mediocrità che cerca di rifuggire con tutta se stessa. Su una pista sulla quale c'era moderata fiducia, la qualifica ha detto che le due SF-25 scatteranno dalla quarta (Leclerc) e dalla settima (Hamilton) posizione nel Gran Premio d'Arabia Saudita.

Quella maledetta curva 1

I fatti sono questi, le sensazioni invece parlano di un senso di delusione innegabile, per un fine settimana che dalle libere 1 al Q3 ha riproposto le stesse difficoltà per la SF-25. Segnatamente, questa Ferrari ha tremendamente sofferto le prime due curve del tracciato di Jeddah, con un primo settore fatale nelle qualifiche saudite: dei 376 millesimi che Leclerc ha pagato di distacco dalla pole position di Verstappen, Charles ne ha pagati 350 (da Max) nel confronto tra i migliori intertempi personali del primo settore. Problema di bilanciamento o gomme non in temperatura? Neanche Fred Vasseur ha svelato l'arcano: "Capiremo meglio domani quando in gara le temperature si stabilizzeranno. Lì capiremo se dipende dalla messa in temperatura delle gomme o meno".

La gestione del surriscaldamento, del resto, è stato un tema: spingere troppo nel giro di preparazione significava rischiare di avere le gomme troppo calde nel terzo settore, al contrario spingere poco nell'outlap esponeva il pilota al rischio di non avere le gomme pronte per il primo settore. Non buono, comunque, che Vasseur non abbia svelato il motivo, perché significa che la squadra, dopo tre turni di libere ed una qualifica, non ha ancora compreso pienamente da dove provengano quelle difficoltà ad inizio giro. Essendo il passaggio più lento della pista (e diverso da tutti gli altri tratti della pista saudita), non è da escludere che a livello di bilanciamento la Ferrari abbia intrapreso una strada di assetto che non paga in quella curva, quantomeno a livello meccanico (ipotesi: auto troppo rigida?): evidenti le difficoltà rispetto a Verstappen ed alle McLaren, in grado di aggredire molto di più e molto meglio il cordolo, ruotando con più facilità e senza grattacapi in uscita.

Hamilton, anche peggio rispetto al Bahrain

In tutto ciò, il Cavallino Rampante deve far fronte ad un Hamilton in difficoltà per tutto il weekend. Passato in Q3 per soli 7 millesimi su Albon, Hammer non è andato oltre il 7° tempo in qualifica: a far male, oltre al risultato, è il distacco, perché parliamo di un ritardo di ben 0"907 dalla pole position, e soprattutto con un crono peggiorato di un decimo tra Q2 e Q3. Come ha detto Vasseur, è un caso diverso e più critico rispetto a Sakhir: in Bahrain Lewis era mancato nel Q3, a Jeddah invece non si è mai accesso per tutto il fine settimana, ed in qualifica ha rimediato mezzo secondo dal compagno di squadra.

Gara: c'è una speranza, ma Norris arriverà

Tra un Leclerc ovviamente deluso ed un Hamilton in difficoltà, le prospettive di gara restano un punto interrogativo perché nelle libere 2, causa bandiera rossa di Tsunoda, non sono andate in scena le consuete simulazioni di passo gara. Per cui, il comportamento delle vetture con il pieno di benzina è un'incognita un po' per tutti, perché c'è solo qualche riferimento delle FP1 e poco altro per organizzare una strategia di gara che, sembra, andrà comunque verso la singola sosta. Premesso che tra partenza, incidenti ed eventuali interruzioni (safety car, virtual safety car e bandiere rosse) Jeddah con i suoi muretti offre sempre un margine di dubbio e quindi di possibilità, sul puro passo la Ferrari sa di non andare incontro ad una gara facile, nonostante finora in gara si sia comportata tendenzialmente meglio che in qualifica.

Nessuno come detto ha riferimenti, ma di certo le McLaren sono fortissime e pure Mercedes e Red Bull, almeno visivamente, sembrano aver trovato un ottimo bilanciamento (che non è garanzia di prestazione, ma comunque un buon aiuto). Inoltre, c'è da mettere in conto la voglia di rimontare di Norris, che avrà a disposizione una macchina certamente in grado di andare ad attaccare dalla decima posizione di partenza. Se verrà confermata la gara con un solo pit-stop, la palla passerà non tanto sul puro degrado ma sul surriscaldamento dei pneumatici, ovvero il tenerli nella corretta finestra di funzionamento: in questo le MCL39 sono maestre, e sarà forse la loro arma migliore per la gara di domenica. Per quanto riguarda le gomme da gara, Ferrari nelle libere si era comportata bene con la gomma media, mentre la gomma dura sarà il vero punto interrogativo. 

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