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Binotto: "Con Audi dobbiamo diventare un Top Team"

© Getty Images

Da zero a cinquantacinque punti in dodici mesi. E tanto altro ancora. Sauber è una squadra che cresce a livello di organico, lavora coesa e sta mettendo le basi per la fase due, che coincide con l'inizio della nuova era, l'introduzione del marchio Audi, i nuovi connotati di una squadra che avrà obiettivi e ambizioni: ha pianificato tre anni di crescita e due di consolidamento prima di puntare al titolo.

Direttore d'orchestra di questo mega progetto è Mattia Binotto, impegnato a gestire il presente ed il futuro della Casa degli Anelli in F1. Col suo arrivo a Hinwil, il team non solo ha scalato la classifica, ma si sta dotando di un nuovo modello organizzativo che punta a valorizzare, responsabilizzare e, di fatto, fidelizzare le risorse. Un modello che, di fatto, rispecchia la visione dell'ingegnere ex Ferrari. Ne abbiamo parlato con lui in un'intervista eslcusiva.

- Quanto c'è già Audi nella squadra attuale in termini di mentalità, crescita organica, approccio e struttura?

"Intanto, adesso c'è la proprietà della squadra: la squadra è al 100% Audi da inizio 2025. Insieme alla proprietà, è arrivato il commitment, la sostanza, l'impegno di Audi di rendere questa squadra un top team. Lo vediamo nel loro supporto quotidiano, nella partecipazione diretta anche ai GP, nella vicinanza alla squadra, nei mezzi e nelle risorse messe a disposizione.

Siamo riusciti a raggiungere certi traguardi perché, alla base, c'è la possibilità di investire, di spendere e di crescere. All'interno, c'è già tutto Audi. All'esterno manca ancora il marchio sulla macchina, la livrea, il nome. Ma l'impronta c'è, eccome. Non per questo, l'anno prossimo sarà già l'Audi che vogliamo. Chiarire questo aspetto è importante".

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