Il week-end di Abu Dhabi, per tutte le prove libere, era stato targato McLaren. Prima Button, poi Hamilton erano stati davanti nelle tre sessioni. Con Ferrari e Red Bull impegnate a sviluppare per il 2012, poteva essere il momento magico per portare una Mp4-26 in cima allo schieramento. Ottima premessa per la vittoria, su una pista dai sorpassi ancora difficili (tanto che la lunghezza del tratto Drs è stata maggiorata, su richiesta dei piloti, di 85 metri).
Invece, ancora una volta, Vettel è venuto fuori nel finale. D’accordo che ami i record e abbia avuto voglia di eguagliare quello stagionale di Mansell. Ma c’è dell’altro.
La difficoltà, ad Abu Dhabi, è quella di “mettere assieme” i vari settori. Hamilton, nel giro buono, ha fatto veramente bene (miglior tempo) solo il terzo segmento, dopo che anche Button aveva illuso. Vettel ha aspettato l’ultimissimo momento e ha avuto il miglior crono nel T1 e T2 e il secondo nel tratto finale. I primi due settori hanno più rettilinei che curve, e Sebastian era al solito fra i più lenti sul dritto. E allora?
E allora, gli ingegneri della concorrenza iniziano a sospettare che la Red Bull abbia un uso diverso del Kers e una serie di mappature motore specifiche che le permettono, anche con rapporti al cambio corti, di stare davanti nel giro veloce. Almeno quando la guida Vettel.
Alberto Antonini