Insomma, la scelta di Schumacher di rimettersi in discussione – cosa certamente ammirevole e coraggiosa – non sta dando i risultati. Anche Lauda si rimise in gioco. Alla fine del 1979 si ritirò dalla Formula 1. Sembrava una decisione definitiva. Nel 1982, invece, si presentò al via del campionato con la McLaren: nella gara del rientro, il GP del Sudafrica, finì quarto tra l’ammirazione generale. Alla terza corsa, il GP degli Usa a Long Beach, vinse. E due anni più tardi conquistò il terzo titolo iridato.
Per Niki Lauda la decisione che Schumacher dovrà prendere è una soltanto: ritirarsi. Questa volta davvero definitivamente. ”Aveva detto che aveva bisogno di tempo per riadattarsi – ha affermato il 62enne austriaco, 171 gran premi di F.1 disputati, 25 vittorie – Lui appare tranquillo, sicuro. Ma in realtà non lo è. Non lo è dentro di sé, perchè lui è un campione, uno abituato a correre ad altissimo livello, a vincere. L’anno scorso doveva abituarsi alla monoposto, alle gomme. Ma non è cambiato niente, oggi è la stessa cosa. Non sta funzionando, le prestazioni non arrivano”.
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