In sostanza, invece che terminare dietro i tubi di scappamento piegano in avanti, attraversano tutte le fiancate e sfociano in prossimità delle prese d’aria sulle pance, con un “gomito” finale che orienta il getto dei gas nuovamente indietro e in fuori. Così, questi gas – che hanno una velocità prossima ai 400 km/h – passano sotto il fondo piatto, incrementando l’effetto suolo e generando quindi - in teoria - più carico aerodinamico.
La sonorità dello scarico della Renault R31 è poco differente da quella delle altre monoposto, tranne che quando la vettura rientra ai box: qui si sente un caratteristico suono metallico e scoppiettante. Sull’efficacia della soluzione non c’è da giurare, visti i tempi di Vitaly Petrov ma, soprattutto, le lunghissime soste ai box. In compenso sono in molti a ravvisare un potenziale pericolo con i condotti di scarico – i gas raggiungono i 700 gradi – che passano così vicino all’abitacolo e alle strutture di protezione.
(Foto Sutton-Images)