«Per tutta la corsa non sono riuscito a capire perché sono stato penalizzato - confessa Vettel - e alla fine dopo l'arrivo me l'hanno detto. Mi sono difeso in partenza, e poi alla safety-car sono stato chiamato ai box davvero in extremis (tanto da saltare sul cordolo appena prima dell'inizio della divisione fra pista e box, ndr). A quel punto sapevamo di avere la macchina più velcoe, ma alla ripartenza mi sono addormentato, forse ho perso il collegamento radio, non so, aspettavo istruzioni sul rientro della safety-car, non ho visto il segnale luminoso di fine neutralizzazione. Io stavo scaldando le gomme, pensavo ci fosse ancora un giro in regime di safety-car, poi quando ho visto il divario che si è creato all'ultima curva e la vettura che rientrava, ho capito che era il via ma sono rimasto indietro. Non l'ho certo fatto apposta e in gara non capivo il motivo della penalizzazione. Sono deluso perché sarebbe stato facile vincere questa gara, la Ferrari invece così era troppo veloce sul rettilineo e non c'era modo di superarla».
Da parte sua, il d.s. Horner sintetizza così la gara in Ungheria: «Una performance fantastica da parte di Webber, sfortuna da parte di Vettel. Non mi aspettavo questo distacco fra noi e gli altri anche in gara. E il mondiale ora è completamente aperto».