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Hadjar sfida Alonso a Singapore: il rookie non teme il veterano

© Getty Images

Hadjar ha mostrato fin dall’inizio della stagione un carattere solido e atteggiamenti aggressivi in pista, sempre alla ricerca del sorpasso. Non si è mai tirato indietro quando si è presentata l’occasione e questa sua determinazione si è vista anche negli scontri ravvicinati con altri piloti. Magari l’arroganza del novellino ha talvolta dominato, ma finora nulla ha creato grandi scalpori: Hadjar sta imparando rapidamente a bilanciare aggressività e controllo.

Singapore, la prova della pazienza

Singapore, però, ha rappresentato un banco di prova particolare. La leggera frustrazione accumulata, a causa del problema al motore, ha spinto il rookie della Racing Bulls a compiere una mossa forse azzardata. Il circuito di Marina Bay non facilita certo i sorpassi e costringe i piloti a valutare ogni attacco con estrema attenzione. I muri sono vicini e gli errori non perdonano, rendendo ogni decisione cruciale. Qui Hadjar si è trovato coinvolto in uno scontro ravvicinato con il due volte campione del mondo Fernando Alonso.

Il duello in pista

Il duello tra Hadjar e Alonso si è acceso a partire dal giro 37, quando il rookie ha iniziato a soffrire un problema tecnico alla sua PU, con forti perdite di potenza soprattutto nei rettilinei. Nonostante la situazione delicata, nessuno dei due piloti ha evitato il rischio, e la frustrazione è apparsa più evidente nel veterano. In radio, Alonso ha commentato la mossa di Hadjar con sarcasmo: "eroe della gara”.

Il fuori pista

Gli attriti tra i due non si sono conclusi con la bandiera a scacchi. Interrogato sul commento post-sorpasso di Alonso, Hadjar ha risposto senza filtri: “Voglio dire, non l'ho spinto fuori pista. Ho mantenuto la calma. Se non si è divertito in quel combattimento, allora è davvero scontroso e non c'è niente che io possa fare per lui”. Parole schiette, sincere e coerenti con il suo atteggiamento in pista, forse un po’ troppo dirette per il destinatario, ma che mostrano la sicurezza di un rookie che non teme di esporsi.

La replica di Alonso

Alonso, veterano delle battaglie psicologiche, non si è fatto intimidire: “Beh, alcuni movimenti a 300 km/h sono un po' al limite a Singapore, ma ognuno corre come vuole e non c'è stato nessun contatto, niente del genere, quindi va tutto bene”. Nessun rancore, quindi, ma il campione ha aggiunto una nota più tattica: “Hanno una macchina molto veloce, non hanno molti punti, quindi è più un loro problema”. Una risposta equilibrata, che unisce pragmatismo e ironia, mostrando quanto sia abile nel gestire anche i rookie più aggressivi.