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Leonardo Fornaroli esclusivo:"La F1 è il mio obiettivo ma ora serve fare bene"

© Getty Images

Leonardo Fornaroli e Monza. Dodici mesi fa, il ventunenne piacentino sul tracciato lombardo vinse il campionato di Formula 3 al termine di una corsa da cardiopalma, sulla quale si potrebbe produrre un film. A distanza di un anno, il driver emiliano torna sul luogo del delitto nel ruolo di capoclassifica della Formula 2, con all’attivo tre vittorie, due pole position e, soprattutto, con 14 punti di vantaggio nei confronti del suo più diretto rivale Jack Crawford. A differenza del rookie italiano, l’americano è al secondo anno nella categoria. Anche Alex Dunne, Luke Browning ed il veterano Richard Verschoor saranno avversari assai temibili nella corsa al titolo. Il feeling che si è creato tra la seconda formula e Fornaroli, schierato dal Team Invicta e supportato da ACI Sport, è stato da subito di alto livello: sin dalle prime uscite, il piacentino ha mostrato una grande padronanza e conoscenza della monoposto, aspetto che si sia riverberato negli ottimi risultati. Ora, quando mancano quattro corse al termine del campionato, Fornaroli è l’uomo da battere per tutti ed è finito sul taccuino di diversi team di Formula 1. Impossibile non accorgersi di quanto l’italiano ha fatto finora: ma adesso serve capitalizzare e ottenere i frutti di una stagione finora da sogno. Poi, tutto verrà naturalmente.

- Ha sempre vinto negli ultimi tre appuntamenti che hanno preceduto la pausa di agosto. Questo le ha consentito di andare in vacanza con un vantaggio di 14 punti sul più diretto rivale. È un vantaggio anche sotto l’aspetto mentale?

«No, non è cambiato niente per me. L’essere andato in vacanza da leader di campionato non ha cambiato la mia mentalità. Anzi, mi ha dato maggiori motivazioni. In questi giorni di tregua mi sono riposato, ma anche allenato in preparazione di Monza. Voglio sempre migliorarmi in ogni aspetto. Ho fatto tanto training in palestra. Ho individuato alcuni punti deboli sotto l’aspetto fisico nelle prime corse dell’anno, ho lavorato soprattutto su quelli. Per quel che concerne le vacanze, sono andato una settimana in vacanza con la mia fidanzata ed i miei amici».

- Il campionato riparte domenica da Monza, dove l’ultima volta che ha corso ha vinto il titolo in Formula 3. Adesso è salito di categoria e guida la seconda serie. Cosa può fare la differenza sul tracciato lombardo?

«Per me, Monza sarà una gara come le altre. Dovrò avere il solito approccio, non mi aspetto vantaggi. Per la qualifica ci sarà bisogno di una bella scia: se non si trova quella giusta, si può perdere molto tempo. Inoltre, sarà fondamentale trovare il giusto set-up anche per la gara. Il lavoro fatto in factory al simulatore è sempre decisivo. Abbiamo pochi giri nelle prove libere, poi si va subito in qualifica. Sotto questo aspetto, Monza non farà eccezione. Nonostante ci siano lunghi rettilinei, spesso risulta difficile superare visto che corriamo con ali scariche e l’uso del DRS è meno incisivo. Poi, si creano trenini con vetture con il DRS aperto, dove superare diventa quasi impossibile. Quindi, le qualifiche saranno molto importanti».

- C’è un avversario che teme di più degli altri?

«No, non temo nessuno in particolare, sono consapevole che i miei rivali saranno tutti molto agguerriti in queste ultime quattro gare. Devo tirare fuori il massimo da me stesso».

- Non ha mai corso a Baku e Losail. Sarà un vantaggio per i piloti al secondo anno?

«No. Penso proprio di no. Servirà fare un ottimo lavoro al simulatore: se si lavora nella direzione giusta, poi si è competitivi in pista. Lo abbiamo dimotrato a Melbourne, dove siamo stati subito molto veloci, pur non essendoci mai stato».

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