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Tombazis:“Ferrari non copia Red Bull”

Ispira una simpatia istintiva, parla un italiano stupendo - come tanti greci - e ama i gatti. È anche un uomo chiave della Ferrari, quello che ha sulle spalle la responsabilità del progetto 2012. Nikolas Tombazis, 43enne ingegnere greco, a Maranello occupa il ruolo di “chief designer” dal 2006: in Ferrari, dopo la Benetton, è andato e tornato, con una parentesi in McLaren.

A sentirlo parlare, così pacato, si fa fatica a pensare che parta proprio da lui quell’approccio “aggressivo” che la Ferrari del dopo-Costa si è - e ci ha - promesso. Ma Nikolas ha le idee molto chiare in proposito. Ci ha concesso una buona mezz’ora del suo tempo.

E siamo partiti dal presente, dalla 150 Italia. Non è certo la migliore Formula 1 uscita da Maranello, la monoposto della stagione 2011. Vi eravate resi conto da subito delle mancanze del progetto?
Che ci fosse un divario dai nostri concorrenti durante gli ultimi test invernali - risponde Tombazis - era abbastanza evidente. Difficile era essere sicuri dell’entità di questo ritardo. L’abbiamo imparato, in modo un po’ doloroso, alle prime qualifiche”.

Il problema è sempre la mancanza di carico aerodinamico: possiamo spiegarlo meglio?
“Il rendimento di una macchina è composto da tanti fattori, quello dominante è il carico. Quest’anno, questo valore veniva molto influenzato dalla prestazione degli scarichi. Difficile dire, in percentuale, quanto del nostro divario prestazionale fosse dovuto al carico. Quello di cui ci siamo accorti è che, in determinate condizioni, avevamo meno carico rispetto ad altri - e intendo soprattutto la Red Bull - e questa mancanza era abbastanza grossa. Ci siamo anche accorti che, per quanto riguarda gli scarichi, eravamo molto meno preparati. Sia in termine di aerodinamica, che di utilizzo del motore”.

Tanti credono che la Ferrari F.1 2012 sarà una fotocopia della Red Bull. Ma è vero?
“Uno non può disinteressarsi della concorrenza: se la Red Bull vince non puoi dire “io mi faccio i cavoli miei”. Ma non è solo la Red Bull ad avere soluzioni interessanti. Ci sono anche vetture più lente con soluzioni da considerare. Non bisogna nascondersi dietro un dito. Io credo che però la macchina dell’anno prossimo abbia tante soluzioni diverse, tutte nostre. E non sarebbe giusto dire che è una Red Bull, assolutamente. Sarà una Ferrari, sarà diversa in varie zone, con soluzioni nuove in altre aree, magari prese da altre macchine. Sarà un misto”.