«Gara divertente? Beh, diciamo che è andata bene, Webber ha guidato bene, è stata una presenza preoccupante per tutta la gara».
Hamilton forse mastica amaro anche per il sorpasso subito da Vettel nel primo giro che gli ha fatto perdere la vittoria: «Era impossibile per me riprendere Vettel e poi nel corso della gara ho lottato con un bel po’ di sottosterzo, ma è stato comunque un bel week-end».
A tirar su di morale a Hamilton ci pensa il suo d.s. Martin Withmarsh: «Sono davvero orgoglioso di Lewis, ha fatto una gran lotta ed è riuscito a mantenere il secondo posto».
Ma chi è ancora più “nero” è Mark Webber. Sconfitto da Hamilton con una macchina che a tutti è parsa superiore: «Sono davvero deluso per non essere arrivato secondo. Ho fatto un buon lavoro nel primo pit-stop, ma invece nella seconda fermata ho commesso un errore: ho sbagliato a farlo assieme a Hamilton (era il 34esimo giro, ndr) perché in quel modo non sono riuscito a rientrare davanti a lui. Forse avrei dovuto fermarmi prima di lui; o forse dopo, non lo so».
In effetti a Webber bastava seguire la tattica che ha praticato Alonso con Massa: mentre il suo avversario diretto decideva di andare ai box - e Hamilton l’aveva addirittura annunciato via radio al mondo intero, quindi non era un segreto - lui avrebbe dovuto tener duro restando in pista per fare due giri in più a ritmo veloce. Così si sarebbe ritrovato automaticamente davanti dopo la sosta.