Il regolamento tecnico della Formula 1 2012 non differisce molto dall’attuale, e le ultime cinque gare del 2011, a cominciare dal Gran Premio del Giappone a Suzuka, rappresentano altrettante opportunità per collaudare nuove idee per la futura monoposto Ferrari. "Avendo accettato da un po’ che i titoli del campionato 2011 sono oggi fuori dalla nostra portata – ha ammesso l’ingegnere greco – il nostro sforzo principale è adesso rivolto alla prossima stagione. Le regole non sono cambiate poi tanto, sposando una generale stabilità, a parte le aree che coinvolgono il sistema di scarico. Alcune componenti della attuale 150 Italia saranno quindi utili per il prossimo anno. Ciò significa che, nelle rimanenti gare, sperimenteremo nuove soluzioni, avendo questo obiettivo in mente. Per esempio, potremmo provare una nuova ala anteriore che ha un approccio diverso in termini di funzionamento. Dobbiamo cercare di imparare il più possibile, subito. Chiaramente speriamo che queste soluzioni siano positive anche per le restanti gare di questa stagione. Dal punto di vista dello scarico ci sono lezioni da trarre da ciò che abbiamo fatto finora, perché ogni approfondimento porta anche a dei benefici. I nostri avversari in questo ambito erano più avanti di noi nello sviluppo e questo ha dato loro un grande vantaggio. Le lezioni che abbiamo tratto da questa e da altre situazioni simili del passato, alla fine ci hanno sempre portato dei vantaggi".
È vero che la prossima Ferrari Formula 1 sarà un progetto “aggressiva”? “Un approccio più aggressivo – ha spiegato Tombazis – è stato il risultato delle analisi che abbiamo effettuato dopo le sconfitte subite nel corso degli ultimi anni. Ci siamo resi conto che abbiamo avuto un modo di procedere diciamo un po' troppo conservatore, che ci aveva chiuso ad alcuni filoni di sviluppo. Quindi, per la vettura del prossimo anno, abbiamo sancito un metodo molto più aggressivo sul fronte aerodinamico, che ha richiesto un rapporto più stretto di lavoro con coloro che sviluppano la struttura della vettura stessa. Questo, se da un lato rappresenta una sfida in alcuni ambiti, permette dall’altro più spazio per lo sviluppo aerodinamico. Un altro elemento del nuovo approccio sta nel modo di utilizzare la galleria del vento. Non solo sviluppiamo e mettiamo a punto quello che abbiamo, ma ad ogni sessione, introduciamo anche, alcuni nuovi concetti, che a volte non funzionano, ma che spesso possono produrre risultati interessanti. La monoposto 2012 sarà abbastanza diversa dalla precedente e sicuramente stupirà, sperando che le novità emergano soprattutto nei risultati. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi che intendiamo mantenere e così, su questo fronte, sono abbastanza ottimista“.