«Questo circuito è molto toccante per me e significa molto: qui a Monza ho vinto la mia prima gara e quando ho passato il traguardo oggi mi sono ricordato di tutto, di quelle grandi sensazioni di allora. E poi quando sei sul podio vedi così tante persone lì sotto, un chilometro di pista pieno di gente... Una cosa incredibile. È una pista che io amo ma che era sempre stata difficile per noi, dove facevamo sempre fatica a essere competitivi, oggi invece...».
Già oggi Vettel con una strategia ardita dal punto di vista tecnico ha dominato la gara. Aveva scelto un rapporto al cambio corto nella marcia più alta, la settima, e un carico aerodinamico non così lieve. Una soluzione che gli ha messo le ali ai piedi in prova ma che in gara, specie nel duello in scia con altri piloti, poteva sfavorirlo sui lunghi rettifili. Invece è diventata la chiave vincente perché la Red Bull con quel carico aerodinamico extra era più stabile in frenata e usciva più forte dalle curve accelerando con più trazione, quindi gli svantaggi in velocità erano ampiamente ricompensati dai vantaggi in accelerazione.
Per Vettel però non è mai stato un problema, questo: «Il cambio accorciato? Si, forse le marce erano un po’ più corte rispetto ad altri, forse ci mancava un po’ di velocità, ma eravamo certi del risultato in gara, non avevamo paura di subire un sorpasso dagli altri col Drs, anzi sono riuscito a superare Alonso senza Drs».
Vettel ha avuto un solo momento critico: la partenza. Dove Alonso dalla seconda fila gli è sgusciato davanti beffando lui e Hamilton.
«Già, la partenza non è stata così bella, non so da dove sia arrivato Alonso, ma ci ho messo un po’ a capire che eravamo in tre affiancati alla curva 1. Quando l’ho superato all’esterno al curvone devo dire che non mi ha lasciato molto spazio, ma abbastanza per passare. Bel sorpasso».