Ma Mark Webber, poleman di giornata, non la vede così: «Noi non stiamo cercando di replicare a nessuno. Seb e io ci siamo semplicemente concentrati sulla guida. Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione di questo tipo, nulla di nuovo per il team: è già successo con l'altezza da terra, le ali, e così via. C'è sempre stato qualcosa di cui chiacchierare. Sembra che non si voglia riconoscere che semplicemente il nostro team lavora parecchio e bene. Tutti lavorano duramente, ma noi di più. Quello che è successo negli ultimi mesi non è dipeso dal lavoro degli ultimi mesi, ma da anni di lavoro precedente».
Anche Sebastian Vettel non fa che confermare: «Ad un certo punto ero contento di entrare in macchina perché potevo iniziare a concentrarmi sulle cose davvero importanti, lasciando fuori tutte queste chiacchiere. Sono contento del secondo posto perché non è stata per niente una sessione facile, con le condizioni che cambiavano continuamente. Bastava poco per allargare e finire nella ghiaia come è capitato a Fernando. Peccato solo non aver potuto effettuare un secondo tentativo, ma va bene così. La gara di domani sarà lunga e saranno importanti i pneumatici, ma anche la partenza sarà un po' un salto nel buio». (perché il traguardo è stato spostato, ndr)