. La “crisi aerodinamica” della Ferrari non è un fatto endemico, anzi. Nella prima metà degli anni Duemila la galleria del vento di Maranello - proprio quella che adesso viene contestata – metteva a punto monoposto che facevano scuola non soltanto per la gestione dell’elettronica e delle gomme, ma anche per l’efficienza e l’equilibrio aerodinamico.
La mancanza di carico erodinamico ha iniziato a manifestarsi nel 2009, proprio in coincidenza con il nuovo regolamento della Formula 1 che vietava tutte le appendici aerodinamiche, e anche - ed è questo l’aspetto da rimarcare - con l’abolizione dei prove private durante la stagione. E di proprie piste da sfruttare la Ferrari ne ha due, Fiorano e il Mugello.
Insomma, da quando non si prova più la Rossa è in difficoltà. Si badi che il 2010 non fa eccezione: il vero salto di qualità, la F10 lo aveva compiuto quando ha potuto montare gli scarichi ripresi dalla Red Bull, cioè da fine giugno in avanti. Ma è vero, come ha di recente ammesso il direttore tecnico della Ferrari, l’ingegnere Aldo Costa, in un’intervista pubblicata in Germania, che «allora il divario era molto inferiore a quello di quest’anno».