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Piccoli errori hanno rallentato Vettel

Una toccatina alle barriere, due decimi buttati via nel tratto intermedio del giro decisivo per quel contatto con la ruota posteriore destra a sfiorare il guard-rail e l'ennesima pole della Red Bull, velocissima per tutte le prove, è sfumata. Vettel la prende con filosofia ma forse rimugina anche sui suoi sbagli. Pur avendo la macchina migliore in pista continua a sbagliare spesso. Ha commesso un errore anche nella Q2 e infine nelle qualifiche decisive. Piccole sbavature che, su una pista così, risultano decisive.

«Sono state qualifiche difficili – dice - venerdì andava tutto bene, poi sabato non ho trovato il passo giusto. Ho trovato traffco, e non sono riuscito a fare il giro giusto. Nel Q3 ho sbagliato la misura della distanza da tenere dalla macchina davanti nel primo giro: era Schumacher e ho finito per trovarmi troppo addosso a lui a metà giro. Colpa mia, e alla fine ho sprecato il giro. Poi nel secondo tentattivo sono andato bene ma ho sfiorato il muro nelle curve finali, 11 12 e 13 e perciò ho perso qualcosa nel secondo settore (2 decimi da Alonso, addirittura 4 decimi dal suo miglior parziale precedente, ndr) altrimenti potevo fare la pole. La Red Bull avrebbe dovuto avere un certo vantaggio sul giro, e s'era visto in prove libere, ma non l'ho sfruttata bene io come invece ha fatto la Ferrari. Ma per la gara sono fiducioso. Anche se è un handicap partire dalla posizione n.2 che è la parte meno gommata».