Le Red Bull-Renault hanno dominato la prima giornata di prove libere del Gran Premio di Singapore. Mark Webber è stato il più veloce nella prima sessione, sfruttando nell’ultimo giro la pista più asciutta, mentre Sebastian Vettel non ha avuto rivali nel secondo turno, rifilando 6 decimi di secondo al suo compagno di team, che ha chiuso alle spalle. Le prestazioni della Red Bull erano tutto sommato prevedibili: il circuito cittadino di Singapore, con tante frenate e ripartenze e l’assenza di curve velici in appoggio, favorisce le monoposto dal bilanciamento perfetto; quale appunto la vettura progetta da Adrian Newey. La Ferrari, tuttavia, è competitiva malgrado Fernando Alonso abbia concluso la seconda sessione col quarto tempo. “Errore, errore”, ripeteva lo spagnolo a chi gli chiedeva che cosa fosse successo alla curva 18. E aggiungeva: “Domani ci sarà sicuramente un altro errore, speriamo che non sia troppo grosso...”. Le critiche ai suoi sbagli un po’ lo divertono e un po’ lo stanno irritando. Quello commesso a mezz’ora dalla fine ha privato la Ferrari di un risultato certamente incoraggiante. Dopo avere controllato la prima parte della sessione – inutile la prima: pista troppo bagnata – quindi essere stato spietatamente rimontato dalle Red Bull, e avere successivamente segnato un ottimo tempo con le gomme a mescola dura – che è rimasto il quarto assoluto, sia pure a un secondo da Vettel – lo spagnolo si è fatto montare i pneumatici super morbidi ed è partito per una serie di giri veloci. Al secondo passaggio ha segnato la migliore prestazione nel il primo settore. Nel secondo era in svantaggio di un decimo su Vettel, ma è andato largo alla curva 17 – quella del fattaccio di Nelsinho Piquet nel 2008 – e poi ha frenato tardi per la successiva, preferendo andare dritto nella via di fuga. Retromarcia, prima marcia e il motore si è spento. "Qualcosa di meccanico - ha detto Alonso - in telemetria non hanno visto niente di strano". Peccato, perché sono stati persi venti secondi, e già nella prima sessione la Ferrari aveva girato poco per non rovinare le gomme intermedie a disposizione. Massa ha chiuso il secondo turno con il settimo tempo, e si è lamentato: “Non sono molto contento dell’assetto, ho troppo sovrasterzo”. I due della Ferrari sono divisi anche dalle scelte tecniche. Il brasiliano: “Quasi sicuramente in gara non userò l’ala posteriore soffiata”. Alonso invece: “Il piano A, la priorità è di usarla”. L’ingegnere Aldo Costa spiega che la differenza è sottile, su una pista con carico così elevato, tipo Montecarlo.
La sensazione è comunque che qui la Red Bull sia imprendibile per tutti, anche se non ai livelli del Gran Premio di Ungheria. Quanto alla McLaren, ancora una volta jenson Button - terzo, ma solo 28 millesimi davanti ad Alonso e con le gomme super morbide – ha preceduto Lewis Hamilton, che ha il quinto tempo. Adrian Sutil è volato sui cordoli della chicane staccando la ruota anteriore sinistra. Questo punto del circuito e la pioggia prevista anche per il giorno del gran premio sono davvero l’incubo per tutti.
I tempi della seconda sessione di prove libere, che è stata più veloce delle due
1. Vettel Red Bull-Renault in 1’46”660 media 171,191 km/h
2. Webber Red Bull-Renault a 0”627
3. Button McLaren-Mercedes a 1”030
4. Alonso Ferrari a 1”058
5. Hamilton McLaren-Mercedes a 1”158
6. Barrichello Williams-Cosworth a 1”642
7. Massa Ferrari a 1”681
8. Rosberg Mercedes a 2”019
9. Kubica Renault a 2”195
10. Schumacher Mercedes a 2”229
11. Hulkenberg Williams-Cosworth a 2”493
12. Kobayashi Sauber-Ferrari a 2”778
13. Heidfeld Sauber-Ferrari a 2”898
14. Petrov Renault a 2”948
15. Liuzzi Force India-Mercedes a 3”236
16. Sutil Force India-Mercedes a 3”324
17. Alguersuari Toro Rosso-Ferrari a 3”531
18. Buemi Toro Rosso-Ferrari a 4”236
19. Kovalainen Lotus-Cosworth a 5”218
20. Glock Virgin-Cosworth a 5”490
21. di Grassi Virgin-Cosworth a 6”771
22. Trulli Lotus-Cosworth a 6”866
23. Senna HRT-Cosworth a 8”065
24. Klien HRT-Cosworth a 8”882