«E' stata una scelta azzardata - spiega - ma che ha pagato. Sapevamo che il primo giro dell'ultima sessione sarebbe stato determinante perché qui il tempo è imprevedibile e la pioggia va e viene e le previsioni davano uno scroscio nei minuti finali. Quindi era importante fare subito un buon tempo. Era una mossa delicata ma l'azzardo ha pagato. Il giro è venuto bene. Ho spinto al massimo e il mio tempo si è rivelato determinante. Poi lo scroscio di pioggia ha reso tutto più difficile per gli altri che non sono riusciti a migliorarsi. Sarebbe stato ideale vedere anche la seconda parte su asciutto per lo spettacolo, ma per me va bene così».
Webber però ha sudato freddo nei minuti finali delle prove: «L'asfalto, dopo quella spruzzata d'acqua, si stava rapidamente asciugando, pregavo che non si asciugasse abbastanza in fretta da far migliorare i tempi dei miei rivali, ma c'è riuscito soltanto Hamilton. E solo per poco sono rimasto in pole». Ora Webber, che ha compiuto venerdi 34 anni e guida il mondiale con 4 punti su Hamilton, sa che partendo in pole mezza gara è già vinta e fa già i calcoli per il mondiale. Ma sa anche che se c'è una pista dove l'imprevisto è in agguato – sotto forma di scrosci di pioggia improvvisi che possano sconvolgere la classifica - questa è Spa.