WEC, anteprima 6 Ore del Fuji: Ferrari per la storia, Toyota per l'orgoglio

Pubblicato il 24 settembre 2025, 06:56 (Aggiornato il 24 settembre 2025, 12:31)
Potrebbe essere la corsa delle grandi occasioni. Per la Ferrari, per la Toyota, per la Porsche, per la Cadillac, per l'Alpine. Ma sarà sicuramente la grande occasione per tutto il mondo dell'Endurance di festeggiare questo WEC che taglia il traguardo delle 100 gare da quando è stato riformato nel 2012, un traguardo importante e non solo simbolico, soprattutto per ciò che potrebbe rappresentare.
Ferrari per la storia, Toyota per l'orgoglio
Di sicuro, la 6 Ore del Fuji 2025 rischia di essere uno spartiacque decisivo nei destini del campionato. E rischia di esserlo in modo definitivo se, la Ferrari, riuscirà a guadagnare quei punti che le servono per chiudere i conti già prima del Bahrain. Sia nel Piloti che nel Costruttori, il Cavallino Rampante ha tra le mani il match point. E siccome un titolo "rosso" manca nella categoria dal 1972 (quando si chiamava ancora Mondiale Sportprototipi), tanto basta a dare solennità all'evento, perché potrebbe essere davvero qualcosa di storico. E' vero, la Ferrari di Antonello Coletta e Ferdinando Cannizzo di titoli ne ha vinti già tantissimi nel WEC, sul fronte delle GT: ma è indubbio che un titolo iridato tra le Hypercar, nella categoria regina, sarebbe ancor più speciale.

Se da un lato c'è la suggestione, dall'altro c'è una realtà che pone il Fuji tra le piste meno favorevoli per la 499P. C'è una discreta fiducia di non ripetere la complicata edizione 2024, ma guai a sbottonarsi troppo prima di mettere le ruote in pista: anche perché la concorrenza sarà agguerrita ed è un attimo ritrovarsi molto indietro. Il Fuji, come dicevamo in apertura, è un'occasione un po' per tutti, a cominciare dalla Toyota: dal 2012 ad oggi la casa nipponica ha perso a casa sua solo in due occasioni (2015 e 2024), e se per il titolo non ci sarà niente da fare (solo la matematica tiene in corsa i giapponesi), il Fuji rappresenta l'occasione per una prova d'orgoglio. Toyota cederà il titolo, ma non vuole farlo con una stagione anonima: in sei gare non è arrivato neanche un podio ed è l'ora di lasciare un segno con una GR010 Hybrid che si sta facendo da parte nel peggiore dei modi. Una vittoria di tappa è il vero obiettivo, e sulla sua pista Toyota farà di tutto per provarci.
Porsche vuole tenere il titolo aperto, Alpine sogna
Attenzione però agli outsider. Porsche non può essere considerata come tale, dato che lo scorso anno ha vinto in Giappone ed è ancora pienamente in corsa per i due titoli. Lo stesso vale per Cadillac, soprattutto nella classifica Costruttori. I veri "underdog", nel Sol Levante, potrebbero essere BMW ed Alpine: nel 2024 fecero entrambe una gran bella gara (finirono sul podio) e quest'anno puntano a fare di nuovo bene. Soprattutto Alpine, tra crescita e correzioni del BoP, va in Giappone con fiducia. L'ultima tappa di Austin non ha rispecchiato il potenziale della macchina francese, che però in Giappone si augura di vivere ben altro. E chissà, magari sarà il tempo di un altro squillo della Peugeot: il Leone è indecifrabile e non si capisce mai quando sarà in grado di graffiare.

Fuji, facci divertire!
Il Fuji, si sa, è pista dove una particolare importanza ce l'hanno la stabilità in frenata ed in accelerazione, e dove il tema della gestione delle gomme, specie al posteriore, rappresenta un punto focale in gara. Particolare poi il complesso finale di curve, tortuose e fondamentali sia per la prestazione pura, sia per gli eventi di gara: il traffico delle GT complica non poco la vita ai piloti Hypercar quando affrontano quella serie di curve in gara, una zona della pista in cui si può guadagnare o perdere tempo prezioso, senza dimenticare che uscire bene da questa serie di pieghe è fondamentale se si vuole portare un attacco sul lungo rettilineo. In Giappone l'aderenza meccanica sarà un punto fondamentale per la prestazione, per una corsa che, sulla carta, può essere imprevedibile nell'esito e per questo movimentata e divertente. Auguriamoci dunque 6 ore di divertimento: sarebbe il miglior modo per festeggiare il traguardo delle 100 gare del WEC.
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