Le Mans, l'analisi delle prove

Le Mans, l'analisi delle prove

Pubblicato il 20 giugno 2013, 12:35

Da Le Mans: Cesare M. Mannucci

Piove o non piove? Il grande dubbio per la partenza fissata per sabato alle ore 15, resta questo. Perché se piove - come le previsioni metereologiche danno per scontato - il lavoro svolto dai team principali nelle prove di mercoledi finito ieri sera a mezzanotte, è stato soprattutto finalizzato nell’esplorare le regolazioni necessarie in questa configurazione. Non stupisce che dopo la prima giornata di prove a Le Mans, ci siano tre Audi nelle prime tre posizioni, con Loic Duval autore del migliore tempo in 3’22”349 alla media di 242,500 km/h. Perché in termini cronometrici la differenza tra Audi R18 e Toyota TS030 resta sensibile, e perché la Casa giapponese ha di fatto potuto contare solo sulla vettura n.7 di Wurz-Nakajima-Lapierre, perché quella di Buemi-Davidson-Sarrazin è rimasta ferma lungo il circuito dopo pochi giri per problemi al kers. Per la gara però è presto per trarre conclusioni affrettate. Anche perché la Toyota dispone di una capacità del serbatoio del carburante, pari a 18 litri in più rispetto all’Audi, che in queste condizioni è davvero una esagerazione.

Se a Le Mans dovesse piovere intensamente, il vantaggio della Audi di disporre parzialmente - ossia quando viene attivata la potenza recuperata dal kers a volano - della trazione su 4 ruote sul bagnato, sarebbe comunque limitata dal fatto che in condizioni di aderenza precaria, considerando l’attuale larghezza delle gomme che agevola il fenomeno di aquaplaning, la gara sarà molto probabilmente neutralizzata, con una lunga processione dietro la safety car. Come già accaduto nelle recenti edizioni. Sono lontani i tempi in cui Henry Pescarolo correva sotto il diluvio con la sua Matra dotata di parabrezza, col tergicristallo rotto! Ora a Le Mans la sicurezza viene tenuta in grande considerazione e gli organizzatori sono già preoccupati che dopo un solo giorno di prove, Duval abbia già agevolmente migliorato di un secondo e mezzo la pole del 2012 ottenuta da Lotterer in 3’23”787.

Nella classe LMP2, non stupisce che ai vertici ci sia per ora la Oreca- Nissan di Conway-Rusinov-Martin. Mercoledi c’è stato il brutto spettacolo del materiale Lotus sequestrato dagli ufficiali giudiziari perché un furfantello tedesco titolare di un ufficio di engineering pretendeva il pagamento di una fattura milionaria per uno studio mai utilizzato dal team. Il tribunale ha dato ragione al team di Colin Kolles che però ha perso la prima giornata di prove e ora sta rimontando la vettura in previsione della seconda sessione cronometrata.

In GT, la più veloce è risultata l’Aston Martin di Makowiecki davanti alla Ferrari di Bruni, ma l’impressione è che la Porsche - dopo aver ottenuto importanti deroghe regolamentari per questa gara - continui a nascondersi. Non a caso le vetture ufficiali di Lieb e Bergmeister sono le uniche che hanno ottenuto gli stessi tempi nella sessione di prove libere e in quella cronometrata.

Sempre nel GT da segnalare l’ennesimo incidente del pilota gentleman americano Tracy Krhon al volante di una Ferrari 458. Per l’americano si tratta della quinta vettura Ferrari distrutta in quattro anni a Le Mans. Un giochino piuttosto costoso il suo…

L'ultima sessione di qualifica scatta stasera, giovedi: dalle 19 alle 21 e dalle 22 a mezzanotte. Seguiteci sul nostro sito e su twitter @autosprint

Trovate qui altre indicazioni per seguire la 24 Ore di Le Mans

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